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I Custodi di Cooper
Confesso che sono stato molto in dubbio se acquistare il terzo volume del ciclo della Biblioteca dei morti. Dopo le ultime disastrose esperienze con la più recente produzione di Cooper avevo deciso di cancellare definitivamente quest'autore dalla mia lista: "il Marchio del Diavolo" dovrebbe essere condannato all'oblio imperituro!
Tuttavia, da collezionista compulsivo, alla fine non ho saputo resistere alla tentazione di completare (speriamo!) il ciclo.
In ogni caso il volume è rimasto per mesi ad occhieggiare dalla biblioteca perché avevo il timore d'aprirlo: dopo aver letto le recensioni temevo un'ennesima buggeratura. Alla fine, però, debbo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dall'opera.
Intendiamoci è ben lungi dall'essere un capolavoro, ma è assai meno peggio di quanto pensassi.
Detto ciò bisogna fare queste considerazioni: "La biblioteca dei morti" è pressoché perfetto: c'è lo stile fluido e incalzante; l'accattivante linea narrativa su tre livelli temporali; la suspense, il thriller e quel pizzico di arcano che sopravvivono sino alla fine e ne fanno un libro davvero interessante. De "Il Libro delle Anime", al contrario, nessuno sentiva la mancanza (se non, forse, i portafogli di Cooper e dell'editore): perché cerca di spiegare cose già dette o che sarebbe stato meglio lasciare non dette. Riempie vuoti narrativi che era meglio lasciare nel vago per conservare quell'aura di mistero. Insiste sui tre livelli temporali, che saranno pure il marchio di fabbrica di Cooper, ma dopo un po' diventano un tormentone insopportabile.
"I Custodi della Biblioteca" continua l'opera distruttiva già iniziata con il secondo volume e sotto questo profilo non fa che peggiorare la situazione. Tra l'altro il libro gira tutto attorno ad un'unica domanda: cosa avverrà dopo il febbraio 2027? Ma sin da subito si intuisce quale sarà l'epilogo e, quindi, addio suspense. Ricordo, al proposito, che Isaac Asimov, commentando alcuni interventi non graditi di un editor su un suo racconto, ebbe a dire che la "frustata finale" che aveva preparato per il lettore veniva data con un fascio di spaghetti cotti! Beh, Cooper è passato direttamente al semolino.
Nonostante questo peccato originale, il libro non è totalmente disprezzabile. Intanto ci si concentra soprattutto sugli avvenimenti moderni e di questo si deve essere grati all'autore. Poi il ritmo e lo stile narrativo sono buoni. I personaggi, già collaudati, funzionano bene e le situazioni sono tutte piuttosto verosimili (nei limiti dell'idea di base, ovviamente) e ben descritte. In sintesi si può dire che è un discreto romanzo pulp, non certo indispensabile nell'ottica generale, ma che si fa leggere agevolmente e con discreto interesse.
Insomma non mi sono dovuto pentire troppo di averlo acquistato. Comunque, detto tra noi, forse è il mio ultimo Cooper.
P.S. Un consiglio finale a Mr. Cooper, che sicuramente non mi leggerà mai: le descrizioni delle tecnologie militari le lasci a gente come Tom Clancy che prima di scrivere due righe si preparava leggendo tutta la documentazione disponibile sull'argomento. Nella descrizione della battaglia finale ho trovato almeno quattro/cinque "sfondoni" in meno di una pagina. Ovviamente non scendo nei particolari per non rivelare parti della trama a chi non l'ha già letto, ma gli errori sono proprio grossolani e dovuti a pressappochismo. Peccato, bastava davvero un po' più di attenzione.
Commenti
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A suo favore c'è che è un testo facile, con un ritmo incalzante che si finisce rapidamente e, non posso negarlo, ti prende pure.
Tra gli aspetti negativi basta dire che è un "librino" con una trama abbastanza inconsistente e, soprattutto, dopo che lo hai terminato, ti accorgi che può giusto essere ambientato ... in un "Universo parallelo" al nostro, perché da noi certe situazioni sono davvero non plausibili: e non parlo dei volumi con le previsioni di nascite e decessi, ovviamente.
E' solo adatto a staccare la spina e distrarsi per qualche ora; in questo ci riesce abbastanza bene.
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