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Maigret perde le staffe
 
Maigret perde le staffe 2014-02-10 13:57:13 silvia t
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    10 Febbraio, 2014
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Maigret perde le staffe

Non voglio dilungarmi sullo stile sempre perfetto e ricercato di Simenon che porta il genere poliziesco nell'olimpo della letteratura o sui dialoghi sempre freschi e brillanti nonché realistici, perché sarebbe ridondante, banale e forse noioso: un ripetere sempre le stesse cose, un sottolineare l'evidente. La maestria di Simenon è fuori discussione, ma ciò che rende quest'avventura particolare è il suo contenuto: come si evince dal titolo il commissario francese perde tutta la sua calma perché è la sua moralità ad essere toccata.
Non mi è possibile raccontare di più perché ridurrebbe quell'attesa che pervade tutto il volume e che ne è la colonna vertebrale.
La forza di Simenon sta nel far conoscere un ognuno dei volumi un aspetto della poliedrica personalità della sua creatura, rendendola così realistica e delineando un profilo psicologico sempre più preciso, senza mai cadere in contraddizione, senza che mai le varie sfaccettature si sovrappongano.
La peculiarità sta nel far comprendere la levatura morale del personaggio non tanto dalle descrizione dell'autore, né dai suoi pensieri o dalle conversazioni che si svolgono, ma attraverso le reazioni a determinati stimoli, quelle reazioni così forti e così immediate che fanno comprendere la profondità della personalità, come certe questioni siano nervi scoperti.
Tutta la componente gialla del racconto fa da contraltare a quel finale così intenso, un caso capitato quasi per caso, in mezzo all'estate uggiosa e calda, in mezzo a proprietari di locali notturni, e ballerine; una Parigi indimenticabile, scorci di Montmartre da togliere il fiato.
Ben oltre il giallo classico, personaggi che non sono stereotipi, ma caratterizzati così bene da far pensare che si disegnino addosso a uomini esistiti e conosciuti da Simenon, carichi di pregi, ma allo stesso tempo di difetti.
Lo consiglio come consiglio ogni avventura del commissario che mi ha fatto innamorare del poliziesco, un genere che avevo sempre guardato con sospetto.

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Commenti

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...profilo psicologico preciso...comprensione della personalità...
che dire...ingredienti attraenti per me...
Complimenti,
Pia
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silvia t
11 Febbraio, 2014
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:-) a me questo Simenon piace sempre di più,, spero di riuscire a leggerli e recensirli (of course)tutti entro l'anno!
Grazie mille!
Silvia, stai leggendo solo il Simenon-Maigret?
Io adoro il cosiddetto non-maigret!
In risposta ad un precedente commento
silvia t
11 Febbraio, 2014
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Me lo avevi già detto e di sicuro leggerò anche quello, ma per il momento sto leggendo le inchieste del commissario perché il mio babbo mi ha portato l'intera collana edita dal corriere qualche anno fa su gentile connessione di Adelphi e così tra un D'annunzio e l'altro..nello specifico tra l'Innocente e il Trionfo della morte ne leggo uno :-)!
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