Dettagli Recensione
Il passato definisce il presente.
"Perchè quello era allora, questo è adesso; il passato è passato, ma definisce il presente"
In questa citazione c'è il riassunto di tutto il senso di questo libro.
Un libro che parla della redenzione di un uomo che ha toccato il fondo più volte ma che trova nel suo particolare "talento" la propria missione, ma per farlo dovrà affrontare l'incarnazione dei propri demoni, non solo passati, ma anche presenti ed affrontare le proprie nemesi per riprendere in mano la propria vita e fare una volta per tutte pace con il passato.
Narrativamente il romanzo si colloca fra quei romanzi
"fantastico/sovrannaturali" di King come possono essere "Insomnia" o "Il Miglio Verde", in cui il confine tra realtà e metafora molto spesso si fonde.
Inizialmente, per le prime 30/40 pagine non mi convinceva, essendo io stesso forse troppo ancorato alla fuorviante campagna pubblicitaria che lo sbandiera come "il sequel di Shining", costringendomi a leggerlo con quest'ultimo in mente, inizialmente.
Con lo svolgersi della lettura invece il romanzo ti cattura e non ti molla più.
L'ho finito in 3 gg scarsi di lettura, che è un record personale.
Non ha un momento di stanca, la storia si sviluppa senza crepe o lacune narrative, dispiace quasi chiuderlo perchè stai morendo dal sonno e non vedi l'ora di riprenderlo l'indomani per finirlo.
Ciò che un libro dovrebbe fare e King è maestro in questo.
Chi si lamenta (fan compresi) di una certa sua prolissità che lo caratterizza quasi sempre, qui si troverà abbastanza sorpreso nel trovare una narrazione senza fronzoli, asciutta, essenziale e "to the point".
Niente divagazioni, quello che viene narrato è utile alla trama e stop, nessuna lungaggine virtuosistica.
Inutile paragonare il libro ai capolavori della sua giovinezza o al "prequel" stesso, il King 66enne odierno è un autore che scrive in maniera più pacata e meno aggressiva di quando scriveva sotto i fumi di alcool e droghe, pur mantenendo certe accellerate narrative ed una vividezza che sono il suo grande talento.
Sicuramente un libro che non delude, che anzi si staglia al di sopra della media, che sfrutta personaggi (fondamentalmente uno dopotutto) del passato ma che non si limita a riproporre il "prequel" in una salsa diversa, ma offre una storia con degli sviluppi piuttosto originali, che sfiorano il grottesco (in senso positivo) nella caratterizzazione di certi personaggi e che coinvolge appieno il lettore.
Il Re è ben lungi dall'aver perso la sua verve.
Per questo è il RE.
P.S Secondo me ci sono anche dei riferimenti velati a certe teorie complottiste che chi ha Letto David Icke non potrà fare a meno di notare.
Oppure sono coincidenze, chi lo sa.
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Commenti
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del Nodo.
Troppo marcati e a parer mio quasi ridicoli e comici,penso che avrebbero fatto meglio a lasciarli nella lingua originale.