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Rot & Ruin
 
Rot & Ruin 2014-02-03 01:11:30 Davidino
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Davidino Opinione inserita da Davidino    03 Febbraio, 2014
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La "Prima Notte"

Cari Qamici non so proprio cosa mi sia successo! Sarà colpa di un rigurgito di adolescenza, fatto sta che qualche giorno fa, girovagando nel web, mi sono imbattuto in questo pluripremiato scrittore e la sua tetralogia e ne sono rimasto colpito. Ma se seriamente vi state chiedendo (spero!) cosa mi abbia incuriosito di questo romanzo nonostante il ritrito argomento, la risposta è che la storia si svolge non appena prima, non durante ma bensì quattordici anni dopo la “caduta”.
Cosa è rimasto della specie umana, della sua tecnologia, della sua grandiosità dopo le devastazioni della “Prima Notte”? Lo scopriamo attraverso gli occhi di Benny Imura, messo in salvo quando aveva poco più di un anno dal fratello Tom. Entrambi vivono a Mountainsaid, agglomerato sorto grazie alla volontà di un pugno di superstiti. La vita di Benny si svolge all' interno di questo microcosmo, dove i sopravvissuti hanno cercato di ridare una parvenza di normalità alla loro vita. Benny è solo un ragazzo preso dagli amici, dalla scuola, dalle “zombie card”, ma alla soglia dei quindici anni deve trovarsi un lavoro per guadagnarsi le razioni. Con la sfrontatezza che contraddistingue gli adolescenti, Benny cerca tra i lavori meno faticosi. Ma a Mountainsaid di lavori così non ce ne sono e dopo aver sperimentato il lavoro di “lanciatore di ossa”, di “umidificatore di ceneri”, di addetto all’estrazione della cadaverina, Benny decide di rivolgersi al fratello Tom.
Benny odia Tom, lo reputa un codardo, tuttavia gli sembra il modo più facile per imparare un lavoro: Tom è un cacciatore di zombie.
I cacciatori girano per il territorio di Rot & Ruin con lo scopo di liberare le strade dagli “zom” e renderle più praticabili ai commercianti che con cavalli bardati e carri rinforzati girano per il territorio alla ricerca di merci da vendere nelle cittadine come Mountainsaid. Ma Benny non ha un’idea reale di cosa ci sia a Ruin, perché lui, come i suoi amici, dalla città non è mai uscito e la gente di quello che c’è “là fuori” non ne vuole parlare, quasi a voler far finta che quei trecento milioni di zom che scorrazzano allegramente (!) non esistano.
Andando con Tom, Benny scoprirà che sopravvivere a Ruin è più difficile di quanto immaginasse: c’è tanta cattiveria, violenza e crudeltà ma anche tanta compassione; se alcuni vedono gli zom unicamente come una piaga, altri ne ricordano una vita passata come genitori, figli, fratelli, mariti e mogli.
Benny imparerà a conoscere più a fondo suo fratello Tom. Scoprirà i motivi per cui molti lo rispettano e lo stimano e quale sia esattamente il suo lavoro perché Tom non ama essere messo alla stregua di un cacciatore. Ma soprattutto imparerà che a Ruin non ci sono solo gli zom da cui guardarsi.
Jonathan Maberry scrive un romanzo originale e coinvolgente mettendo in secondo piano le caratteristiche horror tipiche di questo genere e sfruttando piuttosto tutti gli elementi distintivi del romanzo d’avventura, creando così una miscela che tiene incollati al libro fino alla fine.
Non vedo l’ora di leggere il secondo !


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