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Perchè scrivere?
Le vite di due amici scrittori , uno affermato e l’altro emergente, vengono “rimescolate” , come fa a volte il destino nella realtà di ogni essere vivente, dall’improvviso ritrovamento del cadavere di una ragazza, Nola, con la quale il primo aveva una relazione.
Quella che inizialmente appare come una folgorante storia d’amore, se pure contrastata, data la notevole differenza di età tra i due, diventa presto poco convincente , soprattutto a causa del comportamento della ragazza che, dalle varie testimonianze tendenti a ricostruire le fasi del delitto, sembra avere tutte le caratteristiche delle donne del libro, sostanzialmente “molto disponibili”, vittime della propria ossessione, dispensatrici di “stupidità”.
Attraverso uno stile narrativo elettrizzante, che travolge il lettore senza dargli il tempo di accorgersi delle inesattezze che talvolta compaiono nelle varie descrizioni riguardanti gli ultimi momenti vissuti dalla vittima prima della sua morte, appaiono e scompaiono i vari personaggi coinvolti nella storia, mentre le indagini si allargano a macchia d’olio, seminando dappertutto l’aridità della diffidenza : il piccolo paese non è più quello di prima.
A sua volta l’amore, sceneggiato più che vissuto, appare sulla scena attraverso parole che sembrano legate dalla voglia di scrivere.
I due amici, messi alla prova dalle difficoltà anche morali che il ruolo comporta, si trovano a percorrere un viaggio fatto di soste e di partenze attraverso il quale il più esperto somministra all’altro pillole di sopravvivenza che sembrano tratte da un manuale di scrittura creativa.
E l’amicizia? Resta un dramma sospeso tra la voglia di affidarsi e quella di restare a distanza, tra la sete di condividere e quella di andare avanti orgogliosamente da soli, magari in un mondo senza donne.