Dettagli Recensione
Molto piacevole, ma qualche critica
(Contiene spoiler)
Libro piacevole, molto lungo ma mai pesante.
Le prime cento pagine sono state piuttosto lunghe da digerire a dire il vero, ma a partire dall'incendio della cattedrale, ha iniziato a scorrere in maniera molto veloce (forse anche troppo) e non ho resistito a divorarlo nonostante gli esami incombenti.
La rappresentazione storica è molto bella, ma anche precisa e ricca di dettagli (sulla cattedrale soprattutto, tanti ragionamenti sulle costruzioni medievali anche difficili da seguire). I personaggi sono ben fatti, forse un po' troppo banalmente cattivi William e Warelan, ma senza dubbio ho provato grande rabbia e mi sono morsa le mani ogni volta che hanno inventato un nuovo sotterfugio per mettere i bastoni tra le ruote a Philip. Ben costruiti anche Jack, Tom, Alfred e Richard; molto intrigante Ellen (anche se piuttosto evanescente in alcuni punti della storia) e particolarmente ben sviluppato il ruolo di Aliena, che senza è dubbio il personaggio che ho apprezzato di più. Ritengo però che Follett si sia perso un po' in alcuni personaggi finali, come Thomas Becket che emerge un po' dal nulla e il suo ruolo sembra piuttosto forzato nelle ultime cento pagine.
Quanto alla storia, è veramente molto intrigante, molto lunga, ben congegnata e neanche troppo intrecciata. Avrei preferito un segreto un po' più grosso sulla morte di Jack Shareburg, considerato che avevo risolto il mistero appena è venuta a galla la storia della nave. Belle le trovate, soprattutto quella della madonna piangente, anche se piuttosto annacquata la parte di Jack e Aliena che si rincorrono attraverso mezza Europa... più che altro considerate le 70 pagine di peregrinare esasperante di Tom e Agnes nelle primissime pagine del libro. Non capisco perchè Follett abbia insistito così tanto su quella parte iniziale (a mio avviso poco importante) e si sia invece ridotto sbrigativamente a poche pagine per descrivere (ad esempio) il viaggio di Jack lungo le vie di Compostela. Ho ritenuto alcuni pezzi piuttosto rapidi (il soggiorno in casa del saraceno) e qua e là avrei preferito invece una narrazione meno ellittica e magari più dettagliata di quello che è accaduto, invece ho avuto l'impressione che molti pezzi siano stati saltati letteralmente a pie' pari dall'autore. Certo, mi rendo conto che già così sono mille pagine, ma forse sarebbe stato meglio evitare alcune scaramucce un po' secondarie, guadagnando sulla lunghezza di pezzi più importanti.
Inoltre, una delle pecche più grandi del libro è a mio parere la scena onirica, angelica e piuttosto patetica del primo incontro amoroso di Tom ed Ellen, un istante più tardi della morte di Agnes. Mentre lo leggevo sono rimasta perplessa dalla semplicità di quel momento, immediatamente successivo al trauma di Tom e così improvviso per Ellen. Più che altro perchè Ellen è un personaggio molto complesso e farla ridurre a scop... mmh sedurre Tom così in fretta mi è sembrato un po' riduttivo.
L'ultimo elemento che non ho molto apprezzato è stato lo stile, piuttosto standard e piatto, anche se in diversi punti mi è sembrato ben fatto. Ancora una volta dunque un modo piuttosto altalenante, a metà fra i bei momenti di Jack e Aliena (ok, anche ci sono un po' di allungamenti nelle loro scene di sesso) e alcuni pezzi piuttosto secchi, sbrigativi, in alcuni punti addirittura schizzati (tanto che a volte ho avuto l'impressione di leggere una trama più che un libro). Ma nel complesso mi rendo conto che, anche in questo caso, dilungarsi in uno stile più corposo avrebbe allungato di parecchio il numero delle pagine. Quindi in fin dei conti una scelta (forse) dettata da fattori ragionevoli.
Comunque al di là di queste critiche, nel complesso l'ho trovato molto gustoso e gradevole da leggere. Mi è piaciuto molto l'evolvere dei rapporti e il crescere della cattedrale, assieme alla città e alle persone. Adorabile il modo di collaborare per costruire il muro contro William e, infine, veramente molto soddisfacente confrontare l'immagine iniziale di Kingsbridge con quella finale di una grande e bella città. Ma la scena finale di Philip che fustiga il re, forse, si sarebbe potuta evitare... avrei apprezzato di più una conclusione che rimettesse un po' insieme le varie storie e i personaggi rimasti.