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Luis Roldan né vivo né morto
 
Luis Roldan né vivo né morto 2014-01-21 04:28:17 Bruno Elpis
Voto medio 
 
1.0
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
1.0
Piacevolezza 
 
1.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    21 Gennaio, 2014
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Montalban sul Mar Morto

Tre aragonesi contattano Pepe Montalban: “Tre riccastri di Saragozza incaricano un detective privato in decadenza di rintracciare un uomo che è il segreto più importante di questo stato…”
L’incarico che gli conferiscono è una delle poche cose chiare del romanzo: “Vogliono che trovi Roldàn prima che lo facciano la Guardia Civil o il CESID… e lo costringano a scucire i nomi di chi si nasconde dietro le iniziali in questione”.
Scena e indagine per il ritrovamento sono complicate dalla proliferazione dei cloni/sosia di Roldàn: perché qualcuno li ha ingaggiati per confondere le idee non soltanto al detective, ma anche e soprattutto ai poveri lettori (“Se lei assomiglia all’ex direttore generale della Guardia Civil e parla con accento aragonese, scriva e spedisca una sua foto alla Casella Postale…”).
A un certo punto della storia le strade di Pepe e del suo assistente Biscuter divaricano: il primo finisce a Damasco e, dopo una grottesca puntata erotica nell’harem del ricercato (“Mi sono lasciato accogliere dall’ospitalità del provvidenziale Hafez al-Assad…”), viene rapito dagli agenti del Mossad che gli fanno fare un volo turistico sul Mar Morto (!). Intanto il secondo investigatore insegue i sosia nel sistema fognario di Saragozza (“Biscuter si avvicinò all’ingresso della fogna di Saragozza dal quale era scomparso il presunto Roldàn…”) perché “Saragozza era piena di sosia di Roldàn e le fogne della città erano diventate una rete di incontri e scontri di misteriose genti” (!!).

Francamente mi sfugge il motivo per il quale qualcuno dovrebbe interessarsi a complicate vicende politiche camuffate in un poliziesco indecifrabile: trovo più lineare, per gli interessati, leggere un bel saggio di approfondimento. O più semplicemente, la cronaca… Nonostante qua e là, nella narrazione, si colga qualche meritoria preoccupazione metastorica: “I giovani vanno spontaneamente verso il fascismo senza sapere cosa sia il fascismo”.
Ho letto pagina dopo pagina sempre accarezzando l’idea di scaraventare il libro fuori dalla finestra, ma alla fine hanno prevalso la mia pazienza e la curiosità di capire le cause del successo, commerciale e non, di questo autore. Cause che non ho né individuato né compreso!
Sconsiglio la lettura di questo romanzo, se posso, anche agli intellettuali.

Bruno Elpis

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Commenti

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Vedo che anche tu hai faticato a seguire la trama, pensavo che dipendesse solo da me! In effetti le cause del successo di Montalban non sono chiarissime. Io credo che un libro per pochi potrebbe piacere proprio perchè così apertamente elitario, ma un autore veramente grande dovrebbe essere accessibile a tutti.
Ah ah ah che gioia Bruno ! Uniti nella schifezza ! Anche io in questo weekend ho letto una ciofeca ...
MAL COMUNE MEZZO GAUDIO, OLE '.
Io per quest'anno spero di non caderci piu'.
:-(
SARY
21 Gennaio, 2014
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Io ho tentato con Assassinio al comitato centrale...non sono riuscita a superare la trentesima pagina, pesante, complicato e noioso.
Anch'io ho provato a leggere Assassinio al comitato centrale e non ho superato le venti pagine. Trovo in questo commento e in quello di Sary un conforto e un motivo per gridare...allora non è colpa mia!!! Visto che può o meno pensiamo le stesse cose......comincio a credere che siano i romanzi.....e come sono scritti....:-)!!!
In risposta ad un precedente commento
gracy
22 Gennaio, 2014
Ultimo aggiornamento:
22 Gennaio, 2014
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Peccato che ci siano le faccine con le lacrime di coccodrillo nei commenti...ne avrei postate a decine :D
ahahahah...mitico Bruno! Montalban per me è stato come strisciare il viso nella carta vetrata....aiuto!
Per me è un autore che non mi vedrà più...e non sono intellettuale, per carità!
Non ho mai capito Camilleri cosa ci trovi di così affascinante :PP
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