Dettagli Recensione
L' INIZIAZIONE
Kuala Lumpur ( Malesia ) 2004
Jacques Reverdi è un famoso ex campione francese di immersioni in apnea a livello mondiale. Dalla fine degli anni ’70 agli inizi degli anni ’80 i media raccontavano le sue imprese nei mari di tutto il globo. Finita la carriera si ritira in estremo oriente. Malesia, Cambogia, Thailandia sono i paesi visitati da Jacques. Luoghi incantevoli dove fare l’istruttore di immersioni può considerarsi un sogno per molti. Ma non è tutt’oro quello che luccica …. Infatti il protagonista viene indagato e incarcerato nel 1997, in Cambogia, per l’omicidio di una turista tedesca. Le accuse caddero ma anni dopo, nel 2003, Jacques viene trovato in una capanna in Malesia con un altro cadavere. Un’altra donna. Le porte del carcere malese si spalancano per accogliere un serial killer.
Parigi
Marc Dupeyrat è un giornalista di cronaca nera. Ossessionato dal crimine e dai criminali, Marc è un uomo dal passato misterioso. Due sono i traumi che accompagnano il giornalista nella sua febbrile ricerca delle tenebre. Il primo trauma è il suicidio del suo migliore amico, un giovane musicista. Il secondo è l’omicidio, mai risolto, della sua fidanzata durante una vacanza in Sicilia. In entrambe le occasioni, Marc cadde in coma per molti giorni … Ora si presenta un’occasione per avvicinare e studiare il male da vicino. Nel sud est asiatico hanno arrestato un serial killer francese. Un famoso ex sportivo. Per riuscire ad intervistarlo Marc dovrà fingere di essere una donna, una studentessa di psicologia ed instaurare un rapporto epistolare. L’assassino si rifiuta di parlare con chiunque. Ma non sa resistere alle attenzioni delle donne. Soprattutto ora che è rinchiuso in una cella infernale di Kuala Lumpur !
Per Marc sarà una discesa nel buio. Un viaggio nella mente dell’assassino,un autentico percorso iniziatico. Dove lo porterà questo viaggio ? Il percorso è segnato da una linea nera ….
Un thriller interessante. Scritto molto bene da questo autore che fa dell’originalità il suo marchio di fabbrica. I suoi romanzi sono sempre un po’ insoliti. “ La Linea Nera “ non eccelle in dinamismo. I ritmi non sono alti, ma trattandosi di un thriller abbastanza cerebrale me ne sono fatto una ragione e mi sono fumato più di 500 pagine con qualche intoppo dovuto a qualche sbadiglio di troppo … diciamo che 300 pagine sarebbero state più che sufficienti . Sicuramente Grangè sa scrivere a differenza di qualche suo collega più pubblicizzato (e più noioso!)