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Il libraio di Parigi
 
Il libraio di Parigi 2013-12-16 13:28:10 Civetta delle Nevi
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
Civetta delle Nevi Opinione inserita da Civetta delle Nevi    16 Dicembre, 2013
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Thrillerino ... giallino ... niente di che

Il titolo sembrava affascinante, e sull'onda della curiosità l'ho acquistato. L'ambientazione di una nebbiosa Parigi, di una storia sugli storici librai di questa città e dei loro banchetti pieni di storia e poesia mi aveva creato molte aspettative ....
I protagonisti sono pochi e creati quasi frettolosamente. Il personaggio principale di questa storia è Hugo Marston, capo della sicurezza dell'ambasciata americana, bello, alto forte, separato, colto e con gli stivali da cowboy; la coprotagonista è Claudia Roux, giornalista, bella, nobile, brava, single e di nobili origini ...... sfondo ..... la bellissima Parigi.
Il signor Marston si trova ad essere testimone del rapimento del libraio dal quale si forniva di libri antichi per la sua collezione, e oltre a cercare di difenderlo e sventare il rapimento, chiama i soccorsi e cerca di essere coinvolto nelle indagini.
Purtroppo a distanza di qualche giorno, un altro banconista libraio viene ritrovato cadavere. La trama si infittisce, (si fa per dire), e Marston cerca di coinvolgere la polizia che sembra non credere alle sue parole e che si sente infastidita dall'intromissione di un americano nelle indagini.
Nel frattempo, a causa del suo lavoro di cronista di nera per Le Monde, Claudia Roux fà la conoscenza del signor Marston.
Cosa si nasconde dietro queste morti e sparizioni misteriose ? Non vi tolgo quella poca souspance che c'è in questa opera, ma l'epilogo sarà nella migliore delle tradizioni ....
Il bel detective chiama in aiuto un amico dell'FBI, Tom, la bella si invaghisce, la polizia francese capisce e ovviamente il protagonista da la svolta nelle indagini per catturare i cattivi.
Non vorrei sminuire il lavoro di chi, con tanto impegno, ha creato un romanzo thriller, ma io per il mio gusto personale l'ho trovato un po' piatto e scontato, senza verve.
Belle le descrizioni dei luoghi di Parigi e dei bistrot, ma con gli elementi caratteristici e le basi che aveva gettato in questo libro, ha però concluso e creato un thriller con tanti stereotipi e poco pathos.

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Consigliato a chi ha letto...
Se non avete altri gialli... se avete finito tutte le letture sul comodino ... fatevelo prestare
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Commenti

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Ma tu pensa - civetta - anch'io, come te, mi sarei lasciato conquistare da questo titolo...:-)
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