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Banale e superficiale
Sono del parere che il miglior Glenn Cooper lo abbiamo visto nei primi due libri, La Biblioteca dei Morti e Il Libro delle Anime. Forse anche La Mappa del Destino si può salvare. Tutto il resto, buio completo.
Dialoghi banali, degni di sceneggiature di serie B, storie superficiali, con colpi di scena introdotti senza il minimo approfondimento... sembra quasi che gli abbiano veramente chiesto di scrivere due o tre libri all'anno, dal modo frettoloso in cui lo fa...
Qui la ricerca del Graal sembra una cosa alla portata di tutti... della serie, uno si sveglia la mattina e oplà, oggi mi metto a cercare il Graal... un indizio, peraltro ben evidenziato nelle prime pagine, ma a cui il protagonista arriva dopo tre o quattro capitoli mentre io l'avevo notato subito (cavolo, allora forse è vero che mi ci posso mettere anche io a cercare il Graal... :-)), e il gioco è fatto. Le cose sono troppo semplificate e troppo sbrigative, per un argomento di portata molto più vasta come questo. E mi limito a parlare solo di questo libro.
Veramente, non capisco tutto il suo successo. Più che di fronte ad un autore di successo mi sembra di trovarmi di fronte ad un generico dilettante, con tutto il mio rispetto per loro.
L'ho ricevuto in regalo, ma di certo non spenderò più soldi per questo autore.