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Paris or not Paris
Donne fatali, fredde e ammalianti che coinvolgono Poirot affidandogli strani incarichi e cercando di gettargli fumo negli occhi. Intrighi complicati e ingarbugliati che traggono inizialmente in inganno anche l'esperto Hercule. Vita di spettacolo e giochi di capricciose star raccontanti dal fido amico Hastings mettendo in risalto sia l'iniziale impasse del belga dalle celluline grigie in fermento sia la geniale intuizione che lo porterà a scoprire la verità.
“Se morisse mio marito” sembra una partita a carte scoperte, non ci si può sbagliare, il giallo è chiaro e l'assassino si palesa fin dalle prime pagine. Sicuri di avere la vittoria in pugno, si continua a leggere sfidando la Christie, che sorniona se la ride. La trama fila e i personaggi, rappresentanti del più tradizionale “english style”, calcano le scene ingarbugliando le vicende. Le carte viste sembrano scomparse e la certezza della conoscenza si affievolisce mentre la partita scorre e la vittoria si allontana vittima del solito sublime bluff di “agathiana” fattura. La regina del giallo fa sempre apparire possibile l'impossibile, intrappolando lo sprovveduto lettore in un gioco di specchi dove nulla è come sembra e tutto può cambiare fino all'ultima riga.
Semplicemente degno classico d'autore!
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