Dettagli Recensione
Grazie Marija per aver deciso di morire!
Il mio incontro con “Bambino 44” risale ad un pomeriggio primaverile in cui mi sono detta “Se leggo un'altra storia d’amore, vomito!”.
Dopo un’accurata ricerca, opto per questo libro di Tom Rob Smith, attirata principalmente dal suo incipit:
“23 Gennaio 1933
Dato che Marija aveva deciso di morire, il suo gatto avrebbe dovuto arrangiarsi da solo.”
Voglio presentarvi la mia recensioni basandomi sui due aggettivi che associo a questo thriller: COMPLETO e AGGHIACCIANTE.
Non mi soffermerò sulla trama “superficiale” del libro, la caccia all’assassino. Questo aspetto è sicuramente il collante di tutta la vicenda, ma anestetizzati come siamo dalla cronaca e dalle serie TV, il nostro serial killer sarà in un certo senso, solo uno dei tanti.
Quella non comune è invece la caratterizzazione del personaggio principale, Leo Dominov. Perfetta! Un essere vivente in carne e ossa, altro che carta e inchiostro!
Nell'Unione Sovietica del 1953, Leo è un ufficiale dell'MGB, lo conosciamo mentre mette a tacere l’omicidio del figlio di un collega, lo vediamo in azione, impegnato a convincere la famiglia in lutto che si è trattato solo di un tremendo incidente. Non ci sono nè assassini nè furti nella Russia sovietica, la violenza è frutto del Capitalismo!
Un campanellino di allarme ci dice che questo Leo è “dalla parte dei cattivi”. Ci viene fatto intendere che ha un ruolo di spicco nell’MGB e che l’ha ottenuto servendo fedelmente lo stato, quindi, con ogni probabilità, occultando, torturando e uccidendo! Leo vive la sua vita in modo completamente distorto, è un fantoccio, riesce a vedere solo quello che gli viene detto di vedere! Vede una moglie bellissima che lo ama profondamente, vede città pulite, vede una Russia senza violenza, vede la felicità, ma la verità è che non sta guardando!
Poi, la svolta.
Un’accusa sorprendente, scegliere se denunciare qualcuno di amato (e quindi condannarlo a morte certa!) o credere nella sua innocenza e andare contro lo stato. Una luce si infiltra all’interno dell’animo oscuro di Leo. E se tutto quello in cui ha creduto fino a quel momento fosse sbagliato? Se fossero stati tutti grandi errori?
E’ caos!
Insieme alla luce, si fa strada la consapevolezza di essersi macchiato di crimini imperdonabili, per un ideale irrealizzabile. Quelli che credeva suoi amici, lo detestano!
E’ solo!
Poi, la caccia al serial killer, una caccia segreta, una battaglia personale contro lo Stato che vorrebbe un insabbiamento della faccenda. Il tentativo di redimersi, di ritrovare un po’ d’umanità : da qui la COMPLETEZZA. Impossible definire questo libro solo un thriller! C’è la disperazione di aver vissuto nella finzione, l’angoscia del chiedersi “che persona sono io?”, c’è il bisogno di trovare di fronte a tanta durezza dei sentimenti autentici e c’è tanta Storia. Sì Storia con la S maiuscola, Storia vera e per questo, AGGHIACCIANTE.
Già dall’incipit, in un villaggio dell’Ucraina del 1933, dove ci viene presentata la situazione delle campagne, durante l’allucinante periodo di industrializzazione forzata ad opera di Stalin, sentiamo un brivido lungo la schiena. Sarà un brivido perpetuo, per tutto il libro. Nel 1953 veniamo catapultati in una realtà inquietante, dove esprimere liberamente il proprio pensiero è punibile con la morte, dove si deve fingere di essere sempre d’accordo con lo Stato, per non rischiare che il vicino ci denunci, dove non sei sicuro neanche dell’affetto di tua moglie e della sincerità di tuo fratello. Dove devi camminare a testa bassa, senza fare polemiche, passare inosservato è l’obiettivo di una vita. Ci sentiamo come in “1984”, braccati, frustrati, terrorizzati e schifati, dalla certezza che questa volta non è finzione, è stata realtà!
Ci chiediamo “e se fosse successo a noi? Che tipo di persone saremmo state?Avremmo tradito o saremmo stati dei combattenti?"
Mi sono dilungata troppo, spero mi perdonerete! Ma questo è veramente un gran bel libro, ne potrei parlare per ore, più scrivo, più mi vengono in mente scene di cui mi piacerebbe raccontarvi!
Se siete alla ricerca di un thriller diverso, provatelo, non ve ne pentirete!
“Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. E la verità è che c'è qualcosa di terribilmente marcio in questo paese. Crudeltà e ingiustizia, intolleranza e oppressione. E lì dove una volta c'era la libertà di obiettare, di pensare, di parlare nel modo ritenuto più opportuno, lì ora avete censori e sistemi di sorveglianza, che vi costringono ad accondiscendere e sottomettervi. Com'è accaduto?”
-V per vendetta-
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