Dettagli Recensione
Opus magnum
Volevo leggere un libro del grande Stephen King e finalmente un suo libro ho letto. Ma, stranamente, mi sono imbattuto in un romanzo che tratta qualcosa di inedito per il Re, inedito perfino per i suoi numerosissimi fan: un fantasy. Di un fantasy diverso dagli altri pero si tratta: crudo, maturo, insolito, folle (come afferma lo stesso King nella note finali) e dalle tinte Western: un "hard fantasy". Questa sua particolare diversità, personalmente, l'ho apprezzata molto trovandola come un punto a suo favore. Dunque, il libro è un libro che ha saputo catturare la mia attenzione, calamitandomi a tal punto da voler andare avanti senza perdere tempo alcuno.
La storia narrata, composta da una serie di flashback che alternano la ricerca con immagini dell'infanzia del protagonista, sa intrigare nella sua strana enigmaticità e, la sua impronta simile ad un racconto post-apocalittico, mi ha conquistato dimostrandosi come un'ottima introduzione del lungo racconto de "La Torre Nera" (saga composta da ben 7 tomi).
Mi piacciono i misteri e ritrovarmi proiettato in un mondo decaduto, diverso e cambiato, ma non sono questi elementi, a dire il vero, che mi hanno spronato a concludere il libro. Ce stato un qualcosa, non tanto nel contenuto in se del romanzo, ma proprio nello stile fluido e avvincente di S. King e di questa corsa affascinante da lui narrata dal sapore antico dove vediamo coinvolto questo pistolero all'inseguimento dell'uomo in nero. Forse questi elementi hanno saputo innescare in me quella scintilla che ha acceso ed infiammato il mio interesse spingendomi a divorare un capitolo dopo l'altro fino arrivare ad un finale che ho trovato pazzesco e turbinoso per le tematiche trascendenti esposte ed affrontate in un confronto bizzarro tra i due acerrimi avversari.
Proprio il protagonista richiama fin chiaramente quella figura del pistolero freddo, taciturno, imperscrutabile, duro ricordando quasi quel gran Clint Eastwood simbolo della trilogia famosissima del dollaro del mitico Sergio Leone. L'ho trovato affascinante e carismatico.
"L'ultimo Cavaliere" mi è piaciuto molto e ho trovato gusto nel leggerlo rimanendo davvero colpito dall'ultimo capitolo che ha saputo generare un vortice di pensieri oltre l'umana comprensione. Per questo motivo mi permetto di dargli il massimo del voto per quanto riguarda la piacevolezza, poiché mai è stato noioso e la voglia di leggere i capitoli successivi c'era sempre (senza contare che è riuscito ad incontrare, in qualche modo, i miei personali gusti).
In conclusione, sappiatelo:
Mi sono immerso nelle pagine di questo libro ritrovandomi di un tratto in un immenso e desolato deserto di granito che si estendeva a perdita d'occhio. Ho accompagnato con lo sguardo "il pistolero” alla sua accanita rincorsa de “l’Uomo in Nero”, figura misteriosa e al contempo perfida.
Sulla via torrida abbagliata da un sole cocente, abbiamo incontrato aiuto, appoggio ed ostacoli e... beh, non vi resta che vivere la Vostra esperienza ora...
Buon Viaggio!
Indicazioni utili
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
Mi piace sapere che i prossimi saranno belli quanto se non più di questo primo appassionante capitolo.
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Dato il tuo entusiasmo sul primo libro sono sicura che ti piaceranno anche gli altri!
La rileggerei anche domani!!
P.s. è uscito da un po' anche uno spin-off che si colloca tra il IV e il V libro "La leggenda del vento"