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AMNESIA DANTESCA
Un inferno di recensioni, molte delle quali poco positive, avevano fatto calare la splendida “voglia di lettura pre best seller” che ha accompagnato l’uscita di questo romanzo. Ho pensato, leggendo qua e là, vuoi vedere che il vecchio Dan stavolta ha fallato di brutto? Bhè…
Lo stile di scrittura è immutato, le descrizioni storiche e artistiche sono sempre interessanti, miscelate all’azione che altalena momenti di cliché a vere e proprie sparate da “trattieni il fiato”. Gli enigmi sono presenti, ma mi sono sembrati meno curati e così anche meno soddisfacenti rispetto ai libri precedenti. L’idea, o meglio, l’espediente iniziale da cui parte la vicenda è tuttavia interessante. I ricordi spariti e la ricerca non solo di verità nascoste legate alla Divina, all’Inferno dantesco, ma anche ricerca della memoria sparita sono un motivo in più che accompagna il mistero, che raddoppia il piatto sul tavolo.
Il male è rappresentato dal bio terrorismo e personificato da un transumanista (?) ben caratterizzato che porterà il nostro Langdon in giro per l’Italia e l’Europa. L’Italia, un paese dal quale Dan Brown attinge a piene mani, beato lui!
Tirando le somme finali credo che “Inferno “ sia un gran bel thriller, piacevole, grosso, ricco, celere da leggere nonostante la sua massa. Leggermente inferiore rispetto ai precedenti episodi con Robert Langdon, superiore allo standard del genere, notevole.
Agli appassionati di Brown (come il sottoscritto) lo consiglio, perché il “nostro” è sempre in forma, anche se alla prossima tappa lo aspetteremo con aspettative maggiori.
A chi non ha mai letto l’autore, consiglierei di immergersi nel mondo di Dan partendo da altre sponde.
A tutti, buona lettura.
Controluce