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L'ipnotista
 
L'ipnotista 2013-10-29 19:54:42 Monika
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Monika Opinione inserita da Monika    29 Ottobre, 2013
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Non mi ha convinto (CONTIENE SPOILER)

Appena finito e sto cercando di elaborarlo a caldo.
L' episodio con cui si apre il libro, quello che sembra l'episodio su cui dovrebbe 'girare' tutta la storia non è quello che sembra. Tirando le somme credo che è un' episodio non indispensabile che si potrebbe anche eliminare. Ci troviamo di fronte a questo ipnotista, o meglio dire EX ipnotista, farmaco dipendente che prende un farmaco diverso una riga si e l' altra pure. Uomo senza carattere con una moglie paranoica. Gli adolescenti e i bambini del luogo sono tutti sbandati e cattivi. Ti fanno pensare che questo mondo è solo squallido, grigio e violento... Mah...
Inizio in pompa magna poi il vuoto assoluto...A parte il rapimento di suo figlio che non si capisce chi abbia interesse a rapirlo... e che viene rapito tanto facilmente.Vuoto Fino a oltre metà libro dove il 'grande', unico e pentito ipnotista racconta le vicende dei tempi che furono in cui seguiva un gruppo di pazienti che avevano subito gravi traumi, e che lui cercava di curare con sedute di ipnosi di gruppo. Ed è li che emergono i veri sospetti, i probabili colpevoli. Ma io mi domando, medico, esperto, che stai analizzando dei soggetti che hanno subito gravi traumi psicologici, traumi che stanno influendo negativamente sul corso delle loro vite, intraprendi una terapia di gruppo con questi soggetti senza aver prima studiato ogni singolo caso, e senza avere la minima idea su cosa possa aver scatenato i traumi? Senza sapere niente del loro passato? Infatti solo alla fine, grazie a un medico di una clinica psichiatrica, si viene a conoscenza del passato della paziente che si rivela essere la colpevole del rapimento. Una parola sola: ridicolo. Nella mia ignoranza, la logica mi suggerisce che nessun buon medico intraprenderebbe una terapia del genere senza essere a conoscenza della storia clinica di un paziente. Concludo dicendo che se si fosse adeguatamente informato, come i veri medici fanno, non ci sarebbe stato niente su cui scrivere un libro.

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