Dettagli Recensione
La seconda volta non si scorda (mai)
Dopo aver scritto ben due recensioni completamente negative e quasi del tutto dispregiative, la mia mano aveva bisogno di esprimersi su parole che avessero una bellezza particolare al loro interno. Così, senza pensarci più di una volta, ho deciso di spremere le meningi ed elaborare una recensione convincente (DEVE esserlo per forza) e che non risulti troppo banale. Ho letto questo libro quest'estate, sotto l'ombrellone, e mi ha trasmesso talmente tante emozioni che è difficile comunicarle per iscritto. L'ultima volta che ho DAVVERO pianto per un libro (e vi parlo di un pianto coi fiocchi, durato circa due ore, tanto mi aveva sconvolto) è stata anni fa, quando ho letto Io&Marley di John Grogan. Che sensibilotta, piangere per un cane e per la sua commovente storia..eppure io ci ho speso lacrime, e sono state tra le lacrime più indimenticabili della mia vita. Quest'estate mi è ricapitato, ed è successo proprio con questo romanzo. Sinceramente non so spiegare cosa mi abbia lasciato questo libro, posso solo dire che non riesco ad identificarmi o, perlomeno, a riconoscermi con le opinioni negative che sono state date qui sotto. Posso solo dire che quei segni sulla schiena di Fermìn, quella penna di Victor Hugo esposta nel negozio, quella Barcellona misteriosa e quasi gotica mi hanno fatto battere il cuore. Pagina dopo pagina. E' stato il mio primo approccio con Zafón, e sono sicura che non sarà di certo l'ultimo. Un libro che ha meritato tutto il successo che ha ottenuto degno di un eccellente autore che non mi stancherò mai di lodare.