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Troppa benevolenza da parte della critica ?
Una quindicenne di nome Nola scompare in una foresta nei pressi di Aurora, annoiata e anonima cittadina del New Hampshire: inizia così il nuovo romanzo del giovane Joel Dicker, osannato (forse troppo) dalla critica francese e italiana. Indubbiamente è un romanzo (giallo ?) che intriga, imperniato sul solido rapporto di amicizia tra due scrittori, il giovane io narrante ed Harry Quebert, un anziano professore universitario, e sulla morbosa passione di quest’ultimo per la giovanissima Nola, portatrice fra l’altro di turbe psichiche manifestatesi nell’infanzia. La scomparsa di Nola avviene nell’agosto del 1975, il cadavere è ritrovato per caso trent’anni dopo, sepolto nel giardino della villa di Harry Quebert, che diviene così il principale indiziato del delitto. Le indagini si riaprono : sono minutamente analizzati i comportamenti di tutti i possibili colpevoli, mentre Harry Quebert, difeso strenuamente dall’amico più giovane, si dichiara sempre innocente. I continui flash back dal presente all’anno della scomparsa di Nola disorientano a volte il pur volenteroso lettore; il filo conduttore resta però in mano all’Autore, che non tralascia astutamente di infilare colpi di scena in quasi ogni capitolo: quello che appare improbabile diviene certo, e le certezze acquisite sembrano svanire man mano che si procede nella lettura. I veri colpevoli sono infine smascherati, la verità sul caso Harry Quebert costituisce la materia prima del nuovo attesissimo romanzo del giovane scrittore. L’osannante critica ufficiale non mi esime però dal rilevare pecche che possono infastidire ; due a mio giudizio le principali : l’eccessiva lunghezza del romanzo ( il tomo è ponderoso, con la bellezza di quasi ottocento pagine !) ed il finale incalzante e farraginoso, con continui richiami al passato e un po’ di confusione nei tempi. Aggiungo anche alcuni dialoghi ( e alcune lettere d’amore) abbastanza stucchevoli, al limite dell’ inverosimile, con ripetizione dei medesimi concetti e dei medesimi eventi. Possono invece essere utili, per uno che voglia intraprendere la faticosa carriera di scrittore, i consigli che ad ogni capitolo ( a proposito, i capitoli sono numerati al contrario) l’anziano Harry Quebert propina al giovane amico. Un romanzo comunque abbastanza originale, da leggere, anche per essere al corrente con le novità editoriali dell’anno, non da spiaggia comunque, ma da poltrona comoda, magari accanto ad un camino, e soprattutto a piccole dosi ( ma in modo continuativo, per non perdere il filo di una trama assai complessa e a tratti dispersiva).