Dettagli Recensione
L'uomo della sabbia non dimentica nessuno
I thriller dei coniugi scrittori, noti con lo pseudonimo Lars Kepler, piacciono non soltanto in Svezia, ma nel resto del mondo. Il loro ispettore capo della polizia nazionale di Stoccolma, Joona Linna, è un personaggio che piace, non soltanto perché è alto, bello e con gli occhi grigi, ma anche perché è attento nel suo lavoro, temerario e sempre pronto a buttarsi in ogni situazione per quanto pericolosa essa sia.
Anche in questo romanzo, dal finale assolutamente inaspettato, dopo un ritmo serrato per più di 500 pagine, non mancano i colpi di scena. L’uomo di sabbia rientra nella serie investigativa con Joona Linna come protagonista. La serie è stata inaugurata con il thriller, arrivato anche sul grande schermo, L’ipnotista, il cui successo ha lanciato gli autori nella carriera letteraria, soppiantando la fama di Stieg Larsson nella penisola scandinava e non solo.
È il quarto romanzo della serie, dopo L’ipnotista, L’esecutore e La testimone del fuoco. Confesso di aver perso un po’ le vicende personali di Joona Linna nei romanzi secondo e terzo, che non ho letto, ma ho potuto apprezzare e comprendere ugualmente L’uomo della sabbia.
Il mistero da risolvere è legato ad un’indagine che risale a 12 anni prima. Nella sospetta morte accidentale di due bambini, fratello e sorella, i cui cadaveri sono stati inghiottiti da un fiume che non ha mai rilasciato i corpi, soltanto Joona Linna è riuscito a scorgere le tracce di un serial killer con un modus operandi molto diverso dagli altri, ma nessuno gli ha creduto. A distanza di anni, ricompare il bambino ormai diventato uomo, Mikael. È in evidente stato confusionale e racconta di essere stato tenuto prigioniero dall’uomo della sabbia, quello che, secondo un’antica leggenda, passa ogni sera, tintinnando le dita di porcellana per controllare che tutti i bambini dormano. Ma Mikael dice anche qualcos’altro: sua sorella, Felicia, è ancora viva ed è tenuta prigioniera dell’uomo della sabbia e lui deve tornare a proteggerla.
Dopo l’inizio, che introduce i fatti, precedentemente svolti, e le indagini, la narrazione prende un ritmo serrato in un climax di suspense e tensione. Gli autori Lars Kepler sono bravissimi con il loro stile narrativo, fatto di capitoli brevi e brevissimi, che si divorano, leggendoli, e chiusure ad effetto per accrescerne la suspense. Grazie a queste strategie narrative, il lettore si ritrova catturato nella spirale di mistero e di pericolo che avvolge le vicende. Oltre a Joona Linna, nell’indagine, c’è anche Saga Bauer (comparsa forse nel terzo romanzo), una figura femminile complessa, una poliziotta dal passato doloroso e dal presente incerto, che si dedica in prima persona per cercare Felicia, in quella che, per entrambi, sarà una lotta contro il tempo.
Il lettore, come i personaggi, resta avvinto in un cerchio di vendetta e di sangue. È un romanzo avvincente, trascinante, agghiacciante e terribile, che fa leva sulla nostra paura più recondita, quella di perdere chi amiamo.
“Credo che l’essere umano sia più legato alla propria famiglia di qualsiasi altro animale.”
Indicazioni utili
Commenti
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |
Ordina
|
Pia
Ciao Denis
Mi piace la trama di questo, forse di più del film che ho visto. lascia più spazio alla speranza.
brava ciao paola
5 risultati - visualizzati 1 - 5 |