Dettagli Recensione
NON FIDARTI DI NESSUNO
Un bosco incantato.
Rovine di una vecchia casa andata in fumo decenni fa.
Misteriosi segni tracciati sulle rocce per scacciare il male.
Un mistero, una tragedia, un incubo, un brutto sogno, una fiaba?
Ellen Roth è una delle psichiatre più competenti della Waldklinik: il suo punto forte è quello di immedesimarsi nel dolore delle persone, di mettersi sulla loro stessa lunghezza d’onda per cercare di capire il loro disagio e di conseguenza risolverlo.
Questo è quanto ha in mente di fare anche con la misteriosa paziente che si trova nella stanza numero 7: una ragazza giovane, potrebbe avere tranquillamente la sua età, timida, schiva, terrorizzata da tutto, che molto probabilmente viene picchiata da un uomo, il suo? Ne sono prova i numerosi ematomi sparsi su tutto il corpo. Non si conosce il suo nome, non si sa nulla di lei, ma Chris, compagno, nonché collega di Ellen, le ha affidato questo CPI (Caso Particolarmente Interessante) poco prima di volare dall’altra parte del mondo assieme al suo amico Axel, e la nostra giovane psichiatra ci tiene a fare bella figura e si prende a cuore questo caso.
Quando improvvisamente la donna senza nome sparisce nel nulla, Ellen si trova incastrata in un gioco duro e violento: l’Uomo Nero l’ha presa di mira e, se ciò non bastasse, si ritrova sola di fronte al buio, visto che nessuno le crede e i suoi superiori hanno deciso di farle prendere una settimana di riposo forzato.
Chi è la donna misteriosa? Chi è l’Uomo Nero che la minaccia e che ha preso di mira anche Ellen?
Ritmo incalzante per questo thriller psicologico che ti prende e ti catapulta in un brutto, bruttissimo incubo, dove anche l’ombra di una formica sembra quella di un gigante, dove ogni realtà è distorta, dove il lupo cattivo è davvero un mostro inquietante e dove la verità sembra essere in ogni luogo e in nessun luogo.
Un thriller strano, direi quasi fuori dagli schemi, trama azzardata e in parte riuscita… ma… non mi ha convinta del tutto a dir la verità, ho un po’ di amaro in bocca, ma devo ancora metabolizzare la fine… o dovrei dire forse un inizio???
Buona lettura!