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Paramnesia, tea e biscotti
Giallo psicologico con scenografia in stile vittoriano, dove per nessun motivo si può rinunciare al “tea time”. Gwenda è una neo sposa, appena giunta in Gran Bretagna, per trovare casa, dall'Australia, dove ha vissuto dopo la morte della madre in India. S'innamora di una piccola abitazione in stile vittoriano nel sud dell'Inghilterra in una località, Dillmouth, vicino al mare. In questa casa si sente bene, a proprio agio, come se ci fosse già stata! Ma sarà vero? Inizia, così, un destabilizzante gioco di deja-vù, che incrinerà le sicurezze di Gwenda. Carte da parati, scale nascoste, porte chiuse, le riporteranno alla mente situazioni già vissute, fino all'eclatante certezza di aver assistito, nell'infanzia, a un omicidio, quello di Helen.
Tra porcellane fiorite, biscotti dorati e centri inamidati arriverà in suo aiuto Miss Marple, l'anziana zitella, inizialmente dubbiosa sullo scavare nel passato per portare alla luce un delitto sepolto, un omicidio dimenticato o, forse, mai avvenuto, ma che successivamente a suon di pettegolezzi e dicerie aiuterà i coniugi Reed a risolvere il caso con la stessa semplicità con cui sorseggia una tazza dell'immancabile “tea”.
Elegante romanzo, pubblicato postumo, dove le indagini non seguono l'omicidio, ma lo precedono, ripercorrendo un cammino delineato dai ricordi sepolti di una donna curiosa di far riaffiorare un passato che non ricordava di avere. La tensione rimane alta, pagina dopo pagina, mentre si srotola il groviglio dei ricordi e i protagonisti, come il lettore, ne seguono la scia.
Intuizione e ragionamento la fanno da padrone, capitanati sopratutto dalla vecchietta sferruzzante, che accogliendo le idee dei suoi aiutanti, le elabora con le proprie capacità trascinando il lettore nei suoi percorsi.
In pieno “British style” le caratterizzazioni dei personaggi principali, mentre degli attori secondari viene esaltata sopratutto una caratteristica, come la pettegola cameriera, la straniera bambinaia,l'arricchito senza scrupoli o la carismatica madre contrapposta al figlio "bamboccione". In tutto il romanzo aleggia il personaggio di Helen, che ricorda la Rebecca della Du Maurier, pur non avendo lo stesso carisma e la stessa personalità è, comunque, una presenza-assenza trascinante, che fa da filo conduttore, la cui caratterizzazione è lasciata alla parole degli altri, facendole compiere un evoluzione durante la storia, ma stavolta in positivo.
Non resta quindi che, accendere il bollitore e appena l'acqua sarà calda immergere le foglie in infusione e godersi questa nuova avventura della zitella pettegola. Magari un Darjeeling, delle pendici dell'Himalaya, di indiana provenienza sarà, con le sue fragranze, un giusto accostamento!
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