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Dal giallo British al thriller: poco piacevole!
Ed eccoci all'ultimo romanzo della raccolta Einaudi.
Questa volta Holmes si ritrova a dover decifrare un codice inviatogli da un tale Fred Porlock.
Il messaggio contiene un'avvertimento: Mr. Douglas, residente nel castello di Birlstone, nella regione del Sussex, è in grave pericolo.
Anche il detective MacDonald lo va a trovare per lo stesso motivo solo che non c'è più tempo di salvare nessuno: Douglas è già morto.
Insieme, quindi, decidono di intraprendere il viaggio per andare ad esaminare la scena del delitto.
Il castello ha un fossato tutt'intorno, il cadavere è orrendamente sfigurato, c'è una strana impronta di sangue sul davanzale della finestra, una moglie bellissima che vive sotto lo stesso tetto ed un simbolo misterioso sul braccio della vittima.
Qualcosa non quadra e....niente è come sembra.
Dopo una attenta analisi dei particolari in perfetto "stile Holmes", il caso viene risolto in quattro e quattr'otto con alcuni colpi di scena e con i riflettori puntati su personaggi alquanto ambigui.
Qui si chiude la prima parte del romanzo.
La seconda parte narra, invece, l'antefatto della vicenda che ha il sapore "metallico" di un thriller all'americana.
La matassa è piuttosto ingarbugliata. A complicarla ulteriormente subentrano personaggi, società segrete e una vecchia conoscenza di Holmes, il professor Moriarty, uomo dall'intelletto acuto e dalle grandi abilità criminali che rappresenterà la spina nel fianco del grande detective per tutta la sua carriera di detective.
Si chiude così il ciclo dei romanzi sulle avventure a tinte gialle di Holmes e del fidato collaboratore/biografo Watson.
Dopo un inizio entusiasmante e dalle buone premesse, che però non si sono avverate, ci ritroviamo a leggere di un caso risolto davvero troppo velocemente; non si ha il tempo di gustare l'insieme che ci si trova subito immersi in una seconda parte dove tutte le premesse sbiadiscono in favore di una storia, indubbiamente colorita ed avvincente ma che prescinde dalle avventure del detective e quindi annoia un po'.
Lo stile di Doyle è, come sempre, impeccabile anche se stavolta si è lasciato risucchiare da un modello tutto nuovo di poliziesco che non appartiene affatto al "keep and calm" inglese.
Questo romanzo mi ha convinta poco.
Ne consiglio ugualmente la lettura per rinforzare il giudizio positivo nei confronti di altre migliori avventure.
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:-)
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