Dettagli Recensione
Deludente
Non voglio esprimermi sulle note storiche/artistiche che vengono riportate dall'autore durante tutto il racconto; non ne ho le competenze.
Lo stile è sempre lo stesso, un romanzo d'azione con intrighi planetari, misteri ed enigmi da svelare. Le varie teorie che vengono riportate sono forzate come del resto lo sono le costruzioni delle sue frasi.
L'autore cerca di dare un significato apocalittico all'aumento della popolazione mondiale (sicuramente problema da non sottovalutare) e allo stesso tempo ridicolizza il modo di aprocciarsi ad esso tirando in ballo il "negazionismo".
Le parole che usa nelle descrizioni di avvenimenti, persone o lughi (a volte) fanno sorridere perché vuole per forza usarne di forbite per far colpo sul lettore. Di certo un grande autore non ha bisogno di queste furbonerie per tenere attento il lettore... però mancando i contenuti è naturale che lo scrittore si tuffi nella ricerca di deliziose, imparagonabili e magnificenti descrizioni. Impresa non difficile e banale.
Gli enigmi a volte sono troppo semplici: anche una persona con poca esperianza riuscirebbe a capire cosa nasconde la parola catrovacer. Anzi, un dislessico come me potrebbe leggerla senza problemi e non capire quale sia l'enigma. (magari l'enigma per il lettore è proprio cercare di capire in cosa consiste "l'enigma".)
Altri invece non sarebbero risolvibili nemmeno dalla persona con la migliore memoria eidetica, forse solo un'enciclopedia (con parola e raziocinio) ci riuscirebbe.
Pure gli intrighi sono scontati anche se sono rimasto scioccato nel momento in cui il nostro amato protagonista si trova a non capire più chi siano gli amici e chi i nemici. Trovo anche questo ribaltamento molto forzato e, rileggendo alcune frasi dette dai vari personaggi nella storia, senza senso alcuno. A me pare tanto che l'autore dovesse per forza raggiungere un certo numero pagine: trovatosi nella condizione di non riuscirci, ha tentato il colpo di scena per poter scrivere spiegazioni non realistiche che gli permettessero di allungare il brodo. Se voi lettori siete attenti ed analitici, troverete tanti punti contrastanti tra le spiegazioni che vengono date al protagonista dopo il suo secondo risveglio e ciò che è stato descritto nelle pagine precedenti.
Non parliamo delle continue ripetizioni... va bene che Langdon ha perso la memoria ma io no! Non ho voglia di rileggere 3 o 4 volte le stesse cose, mi annoia.
L'ambientazione è suggestiva ma la tempistica degli avvenimenti è da fantascienza. Magari se si riuscisse a capire che fine ha fatto l'orologio di topolino spiegheremmo le distorsioni temporali.
Delusione è ciò che provo nel leggere questo libro e, anche se molti dei commenti sono entusiasti ed elogiano l'autore, mi sento in dovere di affermare che in realtà Dan Brown non sia affatto cresciuto anzi... è un peccato che non sia lo stesso del "Codice Da Vinci" e "Angeli e Demoni".
Con un po' di angoscia cercherò di terminare stasera il libro. Ebbene sì, non ho ancora finito di leggere il libro (sono a pagina 420+) ma mi sento già in grado di giudicarlo in maniera negativa.
Tanto già immagino la conclusione: bla, bla, bla, tutto è bene ciò che finisce bene, ma... (perché non lasciare in sospeso qualcosa?)
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |