Dettagli Recensione
Giallo sbiadito...
Purtroppo questa mia recensione è soggetta a una parca conoscenza di tutti i testi che Camilla Läckberg ha sfornato in precedenza, quindi la mia opinione sarà giustamente da prendere con le pinze. Inoltre non sono un estimatore dei “Gialli casalinghi” , potrei risultare duro agli occhi degli ammiratori e metto le mani avanti già da subito chiedendovi scusa ...
Partiamo dai pregi, un romanzo ben scritto, scorrevole e a tratti simpatico; si legge con spensieratezza, a patto che le nostre aspettative letterarie non siano altre.
La trama non brilla certo di originalità, anche se la Lackerberg riesce a mascherare, e non senza fatica, un assassino palese e un movente ancora più evidente... I metodi d’indagine: versione famiglia sinceramente li ho trovati ridicoli e noiosi, con lunghe e inutili pagine di riempimento a spiegarmi le frustrazioni che si provano i primi mesi/anni in cui si diventa genitori.
Sinceramente ho trovato questo tentativo di investigazione domestica, in cui praticamente tutti i parenti sino al terzo grado partecipano attivamente mi ha veramente deluso. Capisco che siano poliziotti svedesi, ma dubito che anche la polizia sia una sorta di magazzino IKEA … con nursery incorporata.
Vogliamo parlare dei metodi d’indagine ufficiali ? diciamo che se questo romanzo rispecchiasse la realtà la Svezia sarebbe il paese dei balocchi dei serial killer ! Si perché dovete sapere che l’accesso al luogo del delitto è una specie di mercato rionale, dove chiunque entra esce e ci si può anche abitare allegramente .
Va bene tutto però un minimo di realismo non guasterebbe …
In conclusione un romanzetto, con poco spessore, se non per le pagine che lo compongono che,a dire il vero, per una storia così poco intrigante che si muove su uno sfondo ormai trito e ritrito (SS, campi di concentramento, ecc..) son davvero troppe e prive di novità.
Ripeto complice è sicuramente la mia mancanza della tetralogia precedente che mi avrebbe aiutato ad avere un rapporto empatico diverso con i protagonisti, ma se questo è lo standard della Camilla temo proprio che le nostre strade non si rincontreranno tanto presto.
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forse non lo compro.
continuo a vedere libri di questa autrice sul portale, ero incuriosita.
forse, se mi capiterà lo leggerò.
non ne sono più tanto sicura.
simpatica la tua rece .
saluti paola
Sono piu' un tipo De Giovanni io.
Tu mi devi leggere la tetralogia di Mishima, io ti ci vedo molto...
:-)
In questo momento sto leggendo Kafka sulla spiaggia, ma entro fine anno mi sono riproposto di leggere almeno il primo della tetralogia
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