Dettagli Recensione
L'inganno della Luce
La prima impressione che si ha di questo libro è che siamo di fronte a un giallo di stampo "classico". C'è un piccolo paese immerso nel verde nella campagna americana, c'è un gruppo ristretto di possibili colpevoli e c'è un delitto. Non c'è violenza apparente, niente serial Killer o autopsie. Ma come Agatha Christie docet, i piccoli paesi sono luoghi pieni di violenza nascosta, odi profondi e vendette consumate tra chiacchiere e tazze da thè. In breve la trama: durante la festa per il vernissage di una mostra d'arte, nel giardino dell'artista viene trovato il cadavere di una donna in un estroso vestito rosso. Da qui partono le indagini dell'ispettore Gamache. Indagini, anche queste, di stampo classico, basate più sulla psicologia dell'assassino che su prove fisiche. Una curiosità: quando ho iniziato il libro ad un certo punto ho pensato che avrebbe potuto deviare anche verso un romanzo sentimentale.
Per concludere: i punti forti sono la scrittura, l'ambientazione, la descrizione del mondo artistico.
Il punto debole principale è la superficialità, nel senso che non c'è grande approfondimento della psicologia dei personaggi e anche la vittima viene lasciata correre via un po' così. Secondo me sarebbe valsa la pena indugiare maggiormente sulla sua vita. Invece è liquidata in modo un po' frettoloso. Il finale è debole, nel senso che il colpevole non è caratterizzato, avrebbe potuto essere anche un altro e non sarebbe cambiato nulla. Comunque il libro si lascia leggere ed è certamente consigliato a chi ama i "delitti da piccolo paese"