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Gli oscuri segreti di Manderley
"Stanotte ho sognato che tornavo a Manderley".
Una vasta tenuta nel cuore della Cornovaglia dove memoria e ombre dal passato ristagnano come le acque della piccola baia vicina.
Al centro, un'enorme casa sovrasta i lussureggianti giardini e la campagna circostante.
Una strana atmosfera, carica di presagi, l'avvolge.
Nella parte occidentale della casa una stanza viene tenuta chiusa ma una donna, la sig.ra Danvers, la fedele governante, vestita di nero e dal volto scavato da un dolore sordo, continua a riordinarla meticolosamente.
La stanza con gli oggetti in essa contenuti, appartenevano a Rebecca De Winter la proprietaria deceduta in un incidente in barca.
Max De Winter, il facoltoso vedovo, risposatosi durante un viaggio a Montecarlo, ha condotto con sé la nuova giovane sposa.
La ragazza è inesperta, timida e impacciata.
La sua esile figura dalla debole personalità non può competere con quel passato e con il ricordo di Rebecca ancora ardente nella memoria di chi l'ha conosciuta e ne ha apprezzato il carattere fiero e risoluto.
Lei...così bella, così sicura di sé, perfettamente a proprio agio in tutto ciò che decideva di fare o di essere.
Rebecca, era la donna perfetta.
Quest'immagine di perfezione scava nell'immaginario della neo sposina, e, come acqua che corrode il ferro, ben presto, diviene tormento, angoscia, sopraffazione.
Inghiottita da un abisso di gelosia, divorata da fantasmi interiori, ossessionata dalla muta e costante presenza dell'austera sig.ra Danvers,la giovane crolla.
Ma....qualcosa accade.
E con un colpo di spugna.....tutto cambia.
Splendido giallo/mistery dalle sfumature neo gotiche.
Il romanzo di Daphne Du Maurier è stato pubblicato nel 1938 e la scrittrice ha dovuto subire l'accusa di plagio dalla quale, poi, è stata scagionata.
Avendo visto l'indimenticabile film di Hitchcock del 1949, non potevo restare indifferente al richiamo della carta stampata.
Nonostante una scrittura, in alcuni punti, ridondante ma d'effetto, ho apprezzato tutto del romanzo.
Minuziose le descrizioni degli stati d'animo, accurata l'analisi introspettiva dei personaggi e una buona dose di suspense, che, nel giallo, non deve mai mancare.
Che dire di più? Consigliatissimo.
Commenti
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Io sto leggendo il mio primo Jane Austen, ritengo tu ne debba essere informata ;-)
Di Jane Austen ho letto tutto ma non sono una fanatica "Janeite"....non vedo l'ora di leggere la tua rece....;)
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