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Paura
 
Paura 2013-09-13 10:09:45 silvia t
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
silvia t Opinione inserita da silvia t    13 Settembre, 2013
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Paura

Un'immersione senza ossigeno nelle profondità dell'animo e risalita alla superficie, in nessun altro modo può essere definito questo racconto di Zweig, che tocca corde che tutti conosco, che almeno una volta nella vita sono state assaporate, non importa il motivo, ma la sensazione.
L'argomento trattato è affascinante, ma niente in confronto allo stile con cui è scritto, veloce ed essenziale, quasi minimalista.
La paura che si appropria di una vita e l'avviluppa come una pianta rampicante fino quasi a soffocarla, a disintegrarla.
La paura come catarsi, come espiazione di un peccato, ma anche come chiave per comprendere ciò che davvero è importante; infine la paura come mezzo per spiegare l'evidenza.
Ciò che rende Zweig un autore meritevole di lettura è la sua capacità di entrare nella mente della protagonista, di analizzare ogni ingranaggio che inizia a muoversi per portare alla maturazione, alla comprensione; il lettore è con Irene, sempre, nonostante la disapprovi, la giudichi, ma non può non comprendere, non può non sperare che quella morsa agghiacciante che la paralizza non si sciolga.
Molti sono gli spunti di riflessione, ma il racconto, come fu per “Mendel dei libri” va letto così come è presentato, senza cercare messaggi nascosti, senza riflettere troppo sulle motivazioni, ma assaporando le parole che fluiscono, le frasi che con una perfezione incredibile, scandiscono il ritmo e con esso il tempo che inesorabile scorre, la sensazione è di non voler abbandonare Irene al suo destino, di non lasciarla neanche un attimo.
Quando la quarta di copertina si palesa di fronte agli occhi la fantasia corre e si figura Irene al suo destino, quel bel corpo giovane sfibrato dalla paura, quasi disintegrato e l'immagine di questa donna bella, un po' civetta, che ricorda un po' Emma e un po' Anna, senza avere però né la disperazione della prima, né il coraggio della seconda, rimane nel cuore, come un'amica fragile, ma in fondo buona, nonostante tutto.
Un ottimo Zweig, ma non c'erano dubbi.

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Commenti

6 risultati - visualizzati 1 - 6
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Meravigliosa recensione...hai dato l'idea dell'angoscia che ho provato leggendo questo libro...tu...semplicemente splendida...bravissimaaa Silvia !!!
In risposta ad un precedente commento
silvia t
13 Settembre, 2013
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Grazie... pensa che ho deciso di leggerlo proprio dopo la tua recensione!
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Pia Sgarbossa
13 Settembre, 2013
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Wow !!!
Grazie...è sempre un piacere per me riuscire a stimolare la curiosità delle persone...dei bambini...
mi rendi proprio contenta!!!
Con Anna ti riferisci ad Anna Karenina? Bella recensione!
In risposta ad un precedente commento
silvia t
14 Settembre, 2013
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Sì... Anna Karenina ed Emma Bovary; Irene ha l'ansia di vivere di Anna, il bisogno della gente bene, di teatri e di balli e l'insoddisfazione di fondo di Emma, la ricerca di qualcosa che non sa cos'è, ma è molto molto più semplice, così che queste caratteristiche rimangono in superficie e se si guarda nella profondità del suo cervello credo che non si troverebbe granché di complesso! Il marito, invece, è un personaggio davvero notevole, caratterizzato con pochi tratti in un modo divino! Alla fine sembra di vederlo e di udire le parole! :-)
In risposta ad un precedente commento
silvia t
14 Settembre, 2013
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:-)!
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