Dettagli Recensione
metafora della vita
Il "Re" è uno scrittore straordinario perchè come pochi ha saputo essere un precursore capace di scrivere romanzi di un'attualità impressionante anche a trent'anni (e più) di distanza.
E' il caso di questa storia, che inizia senza tanti preamboli con i preparativi per l'imminente partenza della Marcia che le dà il titolo, un reality show il cui premio (per l'unico vincitore) sarà ciò che egli desidera, per tutta la sua restante vita.
L'atmosfera che si respira sin da subito è quella di una società Orwelliana, un mondo assurdo nel quale il mondo è regolamentato dalle cosiddette "Squadre", in cui sembra normale che l'eliminazione di un concorrente da un gioco a premi avvenga tramite fucilazione.Perchè è così che avviene durante "La Lunga Marcia", nessuno si può fermare pena una immediata ammonizione che, se ripetuta per tre volte, si trasforma in "congedo" ossia mediante fucilazione seduta stante, ad opera di impassibili soldati che scortano i concorrenri lungo tutto il tragitto.
Una lettura che all'apparenza può risulare leggera, forse dalla trama banale, ma a mio parere tra le righe va sottolineata la volontà dell'autore di ricreare quella che è la trasposizione metaforica dell'esistenza umana, dove regna il concetto di "Mors tua vita mea" attraverso un'analisi introspettiva dei personaggi, tentati dall'aiutarsi reciprocamente e, allo stesso tempo, rosi dal desiderio di vittoria e di sopravvivenza a scapito del prossimo.
Lo stile del "Re" è fluente, scorrevole, ricco di suspance e cattura in un crescendo di emozioni fino all'ultima pagina: non rientra nella cerchia delle sue opere migliori ma si attesta su standard di alto livello.
Senza svelare niente, poi, il finale è prettamente alla "King"...
Indicazioni utili
Commenti
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |
Ordina
|
Bravo
Valentina
3 risultati - visualizzati 1 - 3 |