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Confessione di un uomo senza ombra …signor giudice
“Come potevo spiegarle che si può essere felici e soffrire? Eppure queste due parole vanno naturalmente in coppia, e io non avevo mai sofferto veramente prima che Martine mi rivelasse la felicità.”
Affilato come una lama, impressionante come un tuono a ciel sereno, Simenon anche questa volta tira fuori tutto il nero che si cela nell’anima di chi vive la vita in bilico tra la ricerca della felicità contemplando la propria esistenza nel baratro dell’inesistenza e del vuoto.
Lettura serrata, sofferta e accorata come solo Simenon sa creare.
Ritorna sempre il fantasma delle donne che incarnano responsabilità profonde nella vita degli uomini che vivono l’amore come sofferenza, sottoforma di repulsione dei valori e del rispetto, come una sfida da combattere, come avversione da sopprimere.
Charles Alavoine, medico apparentemente tranquillo, è un uomo che scrive una lettera al giudice che ha curato il suo processo e lo fa sottoforma di una confessione intima, molto profonda e molto sentita, proiettando tra le pagine i suoi veri sentimenti, quelli della sua vera anima e della sua vera deviazione che lo hanno portato a commettere un reato per un amore insano. Quella folle malattia che è la gelosia mista a un’ignota forza incontrollata, senza raziocinio, senza scampo solo perché ha avuto sete, per la prima volta Charles aveva avuto sete di una vita diversa, una vita che per qualche ora gli aveva concesso la sensazione di infinito. Tradire con accanimento per ritrovare ad ogni costo la sua ombra, mirare in alto e aspirare a un amore proibito, inspiegabilmente radicato, fino a quando compare la piccola e gracile Martine…
Martine… così giovane, così instabile e volitiva, così normale e così importante per quell’uomo che si impossessa della sua anima e dei suoi respiri, così legata e completamente perduta nell’ombra di quell’uomo che vive nell’ombra della Martine che doveva sopravvivere per amore…solo per amore.
Una storia amara, assurda, senza scampo che porterà Charles a esaminare dettagliatamente i suoi gesti, le sue scelte e la vera disperazione senza nessun appello, ma bisogna leggerlo per poter capire questa terribile lettera.
Simenon …..il tormento dei tuoi personaggi è il tuo tormento ed è sempre un’esperienza che difficilmente si dimentica.
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Commenti
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o non ho davvero parole come uno scrittore possa scrivere certe cose che si tatuano nell'anima del lettore....le considerazioni, i commenti nascono da sole, escono dal cuore... Simenon è una garanzia.
bella opinione,. ho capito bene? si tratta di una lettera?
ciao paola
Sara' mio.
;-)
si hai capito bene è una lettera, una confessione tutto il libro, cosa aspetti? Buttati!!
@CUB
non puoi non averlo!
Mi hai incuriosito....metto in lista!
;-)
grazie, leggi Simenon non Maigret e poi mi dici :)
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Gracy, hai scritto un commento coi fiocchi!