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Uccellino del paradiso
 
Uccellino del paradiso 2013-08-30 17:19:42 Mario Inisi
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    30 Agosto, 2013
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Paradiso infernale

La cosa più interessante della Oates è la straordinaria capacità di mantenere alta la tensione e di trattenere l'attenzione del lettore fissa sulla vicenda. Il modo di scrivere è molto interessante e rende l'idea di una società di persone al limite, che stanno per esplodere, che potrebbero esplodere da un momento all'altro, per le quali la normalità è una specie di paradiso perduto. Rende l'incubo americano che qualcosa di orribile stia per accadere e potrebbe accadere in qualsiasi momento. Nel libro si è in continua attesa di quel momento. Molti personaggi hanno descrizioni cangianti. Ad es. Eddy, il padre dell'io narrante Christa, va dal bravo padre, all'amante quasi tenero, al mostro peloso e mascolino che potrebbe fare del male alla figlia in qualsiasi modo e in qualsiasi momento e che magari ha ucciso l'amante. Ben, fratello di Christa, va dal ragazzino debole al mostro capace di tutto. Oppure il figlio della vittima, Aaron-Krull viene descritto come un ragazzo dalla personalità doppia e fino alla fine della vicenda c'è questa tensione altissima su di lui per cui sembrerebbe un bravo ragazzo timido, uno capace di tutto, un matto, uno schizofrenico a corrente alternata. Potrebbe aver ucciso lui stesso la madre con il suo lato oscuro rimuovendo poi il fatto. I personaggi sono inafferrabili come quelli di un giallo anche se il libro non ha il taglio del giallo e nemmeno del noir ma del romanzo. A me questa inafferrabilità, criticità psichica dei personaggi, il fatto di non poterli conoscere e farmene davvero un'idea dà un po' fastidio. Credo che la tensione continua e la nebulosità psicologica, l'essere al limite della sopportazione (il vaso colmo con la goccia sospesa sopra che sta per cadere) tolga qualcosa all'approfondimento psicologico e alla conoscenza del personaggio. Il calo di tensione finale e la conclusione della vicenda poi non mi soddisfa del tutto. In generale direi che ci sono troppi ormoni e istinti bestiali nell'aria , a scapito del lato più umano che è quello che mi piace di più nelle storie. Comunque il libro è bello, ben scritto e vale la pena di leggerlo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Elroy ( ma molto meno pulp). Adatto a chi ama la suspance, e i romanzi non di genere. Questo romanzo riesce a coniugare abbastanza bene queste cose. E' un giallo ma scritto come un romanzo non di genere.
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Commenti

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Scrivi proprio bene, bravissimo!
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gracy
31 Agosto, 2013
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Mario, mi fa piacere che apprezzi la Oates, a volte sa essere crudele e urticante, ma la sua bravura in questi contesti è indiscutibile.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
31 Agosto, 2013
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Grazie. Mi incuriosisce quell'età di mezzo. Prima o poi lo prendo. Nelle mie scorte ho la famiglia americana.
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