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Romanzo su un crimine
La coppia di coniugi Sjöwall Maj e Wahlöö Per cominciò a scrivere gialli ambientati nei paesi scandinavi a partire dagli anni 60, prima ancora di Mankell, prima di Nesbo, prima della coppia Roslund Anders- Hellström Börge, prima di Larsson e prima di qualsiasi altro scrittore del nord che catalizza le librerie con un giallo preconfezionato all’ultimo grido. Sjöwall Maj e Wahlöö Per c’erano prima e sono stati i veri fautori di un genere poliziesco elegante e interessante, che risente tanto dell’essenza degli anni 60 e della cornice geografica molto pittoresca e ammaliante del nord Europa. E’ un’altra epoca, ma i loro libri vivono di luce propria come allora.
La caratteristica di questi gialli è proprio il tempo in cui si inseriscono le vicende, gli anni 60 sono gli anni in cui si sedimenta il dopoguerra ed è costituito da personaggi nati anagraficamente negli anni 30. La cosa che colpisce è chiaramente il metodo investigativo e l’attenzione nei dettagli, quello legato alle indagini con pedinamenti stile "backtiling" all’americana, scambi di passaporti, barbe e baffi, occhi azzurri e capelli rossicci ovunque, donne statuarie e procaci un po’ vittime e un po’ di facili costumi, una foto, il dettaglio di una valigia, la marca di una macchina da scrivere, mentre i poliziotti aspettavano nei loro uffici di Stoccolma le telefonate per i riscontri agli orari prestabiliti, praticamente ambienti che non inducevano a ragionamenti di ampio respiro. Niente cellulari, niente DNA.
La dicitura “romanzo su un crimine” cambiava le precedenti etichette di genere del romanzo poliziesco e del romanzo giallo.
Saltano all’occhio anche le abitudini di questi paesi, il fumo era permesso ovunque aerei compresi, negli alberghi ungheresi mancava la carta igienica, il Nord Europa è stato sempre al top nel consumo di alcool, tra Tuborg e grog a fiumi.
“L’uomo andò in fumo”, è l’indagine sulla scomparsa di un uomo, un giornalista assente da dieci giorni, pochi indizi tra l’altro distribuiti in vari paesi come Bulgaria, Romania, Austria, Germania e tanto intuito e meditazione per l’ispettore Martin Beck. Questa è la sua seconda indagine, che ho trovato molto ben strutturata come è stato per il primo della serie: Roseanne.
Scritto con classe e perfezione questo giallo è una chicca che non deve mancare nelle librerie di chi ama il genere.
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