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I tuoi nemici diventeranno amici I tuoi amici sara
Ho aspettato le vacanze per poter leggere questo bestseller perché in finale è un libro da ombrellone. Ti prende molto, specialmente la prima parte, è scritto in modo scorrevole con colpi di scena ad ogni volta-pagina, è addirittura adrenalinico nei capitoli finali; ma poi, riflettendoci bene, chiudendo le 500 pagine, non è solamente questo perché questo libro apertamente commerciale pone comunque degli interrogativi e affronta temi etici non da poco come la sovrappopolazione, l'eugenetica e il bioterrorismo.
Dan Brown li inserisce nella trama di questo thriller e ci spiega che la maggior parte di noi non ci pensa e non ne è preoccupato poiché esiste un meccanismo di autodifesa del cervello che si chiama "negazione". La fine del genere umano, la sovrappopolazione, la fame nel mondo, il 10% della popolazione mondiale che consuma il 90% delle risorse sono problemi che per i più sono inconcepibili cioè bloccati dalla gestione dello stress della nostra mente.
Un'altra riflessione che mi è venuta leggendo è quella sull'amore che gli stranieri come Dan Brown hanno per il nostro meraviglioso Paese; il libro infatti, oltre ad avere come spunto narrativo l'Inferno di Dante Alighieri (cioè il poema più famoso della nostra letteratura), è anche un Baedecker di Firenze, di Venezia e in parte di Istanbul. Ma è soprattutto di Firenze che l'autore ci racconta aneddoti storici, piccoli segreti e luoghi sconosciuti ai più e si intravede in questa descrizione didascalica il grande interesse per la nostra storia e arte che egli aveva già espresso in "Angeli e demoni".
A parte il finale aperto e alcuni espedienti narrativi non realistici, tutto sommato è un libro godibile che apre anche ad una maturità del protagonista Robert Langdon ma anche del suo autore.