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Il testo che anticipa Freud e Pirandello
Avevo letto questo testo in inglese alle medie, ma solo ora che l'ho letto anche in italiano mi rendo conto di come quel genio di Stevenson abbia preceduto Pirandello in tutto e per tutto.
Citando Jekyll dall'ultimo capitolo, egli afferma come 'l'uomo non è in verità uno ma duplice [...]; e azzardo l'ipotesi che l'uomo sarà infine conosciuto come un conglomerato di svariate entità, incoerenti e indipendenti l'una dall'altra'. Inutile dire come Stevenson introduca nel XVIII secolo una novità dal punto di vista tematico-letterario: le molteplici anime presenti nell'autore stesso trovano libero sfogo nella figura del Dottor Jekyll, suo alter-ego e personaggio fondamentalmente timoroso, pieno di dubbi ed enigmatico.
L'intera trama del romanzo è giocata sulla necessità del dottore di uscire dal guscio delle convenzioni sociali, trasformandosi nella meschina figura di Edward Hyde mediante una particolare pozione. Quest'ultimo 'lasciava un senso angoscioso ed indefinibile deformità in chi lo aveva visto' e rappresenta appunto la manifestazione onirica dell'individuo stanco di vivere in un conformismo che gli sta stretto, senza dimenticare che le riflessioni di Jekyll sulla necessità di vivere secondo criteri istintivi ed irrazionali lasciano aperta una porta anche ad un'analisi del testo dal punto di vista etico-morale.
Passando alla componente stilistica, il testo risulta composto da periodi brevi ed inframezzati, con l'ipotassi che accresce notevolmente la suspance ed il climax di disagio e paura. L'orrore è palpabile attraverso anche i dettagli più sobri ed (apparentemente) insignificanti, ed è presente una componente parossistica nell'anima del dottore, secondo la quale la sua condiscendenza nei riguardi del male ha preso sempre più piede in lui e lo ha reso un individuo nettamente più malvagio e violento. Di conseguenza, è da notare anche la parabola discendente del bene, che passa la componente principale in Jekyll all'essere un semplice rimedio e contrappeso al male provocato da Hyde.
Infine, analizzando le tematiche, la dominanza degli ambienti notturni si mostra in contiguità con i temi del mistero, della paura e della suspance;
Si può facilmente notare come nel romanzo si celi una moderata critica alla morale puritana e conformista della tarda età vittoriana, e come Stevenson si riveli precursore degli studi freudiani sull'inconscio e della disgregazione pirandelliana dell'Io, anche se, rispetto al pensiero dello scrittore siciliano, Stevenson sottolinea come sia necessario che le molteplici anime siano complementari e debbano convivere l'una a fianco dell'altra, e poco importa se ne nascono scontri, fratture o profonde lacerazioni esistenziali.
Promosso a pieni voti, pienamente consigliato.
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E' da un po' che il libro mi invoglia, forse lo leggerò presto.
paola