Dettagli Recensione
C’è sempre qualcuno che mente
È un libro che volevo leggere da tanto, essendo una fan della serie tv L’ispettore Barnaby.
Leggere questo giallo, mi ha catapultata nella serie tv, tra gli attori e gli splendidi paesaggi di campagna, di una puntata che, tra l’altro, avevo già visto ed è tra le mie preferite, anche se non ne ricordavo, con esattezza, il titolo.
È un giallo classico, alla Agatha Christie, fatto di interrogatori e indizi. L’ambientazione della piccola comunità rurale di Bradger’s Drift, nella quale i legami fra i trecento abitanti che la costituiscono sono più intricati e meno stretti di come appaiano, funziona dall’inizio alla fine del romanzo, mantenendo viva l’attenzione del lettore, mentre lo fa immergere in un paesaggio rurale incantevole.
L’ispettore capo Barnaby è aiutato dal giovane e inesperto sergente Troy, il quale ha scelto la carriera nella polizia più per la parte attiva, fatta di inseguimenti fra i campi e corse in auto a sirene spiegate, che per la raccolta, porta a porta, delle deposizioni.
Barnaby è simpatico e professionale, con problemi di stomaco e una famiglia composta in maggioranza da donne di carattere che, però, lo rassicurano e gli rendono gradito il ritorno a fine giornata. Se le ascoltasse di più, risolverebbe anche prima i suoi casi, perché loro hanno sempre un grande intuito e una serenità nel rielaborare le vicende criminali, pur essendo impegnate in tutt'altre attività e in vari hobby ricreativi.
Le sue indagini non riescono mai ad essere totalmente fuori dalla porta di casa. Lui pensa sempre ai casi da risolvere e la lotta per acciuffare i cattivi non la vede come una possibile vittoria sul crimine, poiché di cattivi ce ne sono sempre tanti e smascherare le loro bugie diventa sempre più complicato.
Nonostante le cittadine in cui indaga siano, quasi esclusivamente, costituite da arzille vecchiette, ci sono sempre pettegolezzi, retroscena inaspettati e soprattutto efferati ed irrisolvibili enigmi. Le indagini di Barnaby non sono mai noiose, ma sempre complesse e ricche di colpi di scena e di dettagli da ricostruire e Caroline Graham non se ne lascia sfuggire nessuno. Nemmeno in Ragnatele d’inganni.