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Un altro giro Maestro.
Date a Stephen King una storia qualunque sull'adolescenza, oppure sul tortuoso cammino per diventare uomini, poi mettetevi comodi e ascoltate il Re che vi racconta la storia. La prenderà alla lontana, vi descriverà i paesaggi, i suoni, gli odori, i colori, e intanto vi sarete affezionati ai personaggi , alle loro vicende. King vi avrà abilmente messo una mano sul cuore, e avrà silenziosamente riportato indietro le lancette a quando un giorno in un luna Park per niente moderno di una cittadina nemmeno troppo famosa il vostro cuore ha battuto più forte e quel rumore era l'unico che sentivate e l'espressione negli occhi di chi stava fronte a voi era l'unica cosa per cui avesse senso aver vissuto, ognuno nella sua personale Joyland , il proprio angolo di mondo che magari non era niente di speciale ma in quel momento era tutto.
In fondo chi non ha scoperto inaspettatamente la strada parallela , quella più improbabile quando la via che aveva scelto era impraticabile o troppo piena di sogni infranti a ostacolare il cammino per diventare adulto.
Chi di noi non ha vissuto momenti dei quali avrebbe voluto fare una foto per immortalarli, una sorta di amuleto per fare luce nei momenti bui del futuro? .
Che King fosse un Maestro nel creare ambientazioni ed atmosfere in cui ti aggiri senza difficoltà sentendoti a casa era risaputo.
Qui abbiamo un parco dei divertimenti che non è al passo coi tempi , al di fuori dalle luci della ribalta dei vari Disneyworld e compagnia bella in una piccola cittadina americana .
Camminerete tra le giostre di Joyland, tra le attrazioni e le bancarelle di chi vende divertimento, condito di sogni, speranze e qualche più o meno bonaria bugia, incontrerete il ragazzo col cuore infranto, un bambino che non può camminare e allora sogna di volare sulle giostre e avrete a che fare con un misterioso omicidio con fantasma annesso.
Qualcuno si scandalizza per il fatto che il giallo non "tiene" come difficoltà e tensione ? Beh certo perché il giallo è un pretesto, come lo è sempre la componente soprannaturale qui invero molto sfumata, King da buon ultrasessantenne si volta indietro e racconta il passato, e ci fa fare un altro giro sulla ruota che vorremmo non si fermasse mai, quella dei ricordi.
Ancora un giro Maestro.
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Commenti
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Quanto sentimento, concordo in pieno, questo e' lo spirito di Joyland !!!
E ti diro', ogni tanto quella ruota in riva all'oceano mi torna in mente...
Bravissimo :-)
Complimenti, Pia.
soprattutto per chi come me non ama il il giallo "puro" ma cerca qualcosa di altro in un libro......
@Silvia Questo di "giallo" ha davvero poco, è un romanzo con una grande vena nostalgica. Con pochi "ingredienti" semplici King ha creato una storia di un certo fascino.
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