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MI DISPIACE AVERLO FINITO…….FANTASTICO!!!!!!
"Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull'effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All'incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l'ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un'emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro, Marcus, è un libro che dispiace aver finito."
Joël Dicker ha appena 28 anni e ha scritto un libro incredibile. Cominci a leggerlo e non smetti più, dimentichi l'ora, il pranzo, gli impegni, è una rovina. Ma una splendida rovina. Quasi ottocento pagine DIVORATE in due giorni e mezzo. Siamo davanti un labirinto di parole nel quale perdersi fino all’ultima riga. Scrive giustamente un critico riportato sulla retrocopertina "se iniziate questo romanzo, siete fottuti". Una lunga, magnifica lettura, e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Ma cos'è veramente questo romanzo? Giallo, romanzo di costume, riflessione letteraria, insomma un testo stratificato che può senz'altro dare soddisfazione a lettori dai gusti differenti e divergenti.
E' tutto particolare e originale, a cominciare dalla numerazione dei capitoli alla rovescia (e solo alla fine si saprà perché il capitolo 1 si trova a pagina 717) , alle mille verità che si scontrano in ogni pagina ed ai colpi di scena che stravolgono subito ogni possibile deduzione. Punto di forza di questo romanzo è senza dubbio la sua scorrevolezza. E' inoltre molto avvincente, con colpi di scena che si ripetono in continuazione ad un ritmo sempre più incalzante via via che le ipotesi di soluzione si susseguono. C'è di tutto in questo romanzo, il perbenismo di un piccolo centro della provincia americana, i suoi bigottismi, le sue reticenze, dove ognuno ficca il naso negli affari altrui ma custodisce gelosamente i propri spesso inconfessabili segreti finché una bomba scoppia con un fragore immane, memorabili lezioni per aspiranti scrittori, una storia d'amore totale. Lo consiglio a tutti, a chi ama i thriller, a chi legge le storie d'amore.
Come ogni giallo che si rispetti, tutto si concentra intorno ai fatti di una giornata, il 30 agosto del 1975, giorno in cui Nola Kellergan, quindicenne, scompare dopo essere stata avvistata insanguinata e inseguita da un uomo nel fitto di una foresta.
Da quella sera, della ragazza non si saprà più nulla fino al 2008, quando il suo corpo verrà ritrovato nel giardino della casa di Harry Quebert, celeberrimo scrittore.
Marcus Goldman è uno scrittore all’apice del successo dopo la fortuna editoriale del suo primo e unico romanzo destabilizzato dal blocco dello scrittore e dalla notizia sconvolgente dell’arresto del suo mentore e mastro Harry Quebert appunto, arrestato per l’omicidio avvenuto trent’anni prima.
Il giovane Marcus si schiererà dalla parte di Harry e partirà alla volta della piccola cittadina di Aurora per far luce sulla vicenda e scagionare l’amico.
Ogni capitolo del libro inizia con un consiglio sulla scrittura di Harry per Marcus, consigli che gli aspiranti scrittori gradiranno e faranno propri. Un libro nel libro, una storia che si chiude su se stessa come una spirale infinita.
E Joël Dicker è così bravo a costruire questa finzione letteraria che alla fine delle quasi ottocento pagine si realizza di essere caduti nella trappola.
Se alcuni possono lamentarsi di alcune ingenuità investigative e di una banalizzazione del giallo, non stanno prendendo in considerazione l’intero impianto narrativo acceso da una sola miccia: l’amore per la scrittura, per i libri e per l’amore stesso.