Dettagli Recensione
Un Brown più maturo
A Dan Brown devo un primo contatto un po' più serio con la lettura, grazie al Codice Da Vinci.
Da allora, ho letto anche i restanti libri dell'autore statunitense, che, mio malgrado, infarciva ogni romanzo di componenti pseudomassoniche e digressioni storico-culturali spesso errate o al limite tra finzione umana e realtà storica.
Inferno l'ho comprato nonostante le critiche negative ricevute in patria, aspettandomi dunque una storiella la cui direzione sarebbe stata immancabilmente quella dell'occulto.
Invece, con mia grande e piacevole sorpresa, Langdon stavolta si ritrova a dover affrontare un problema più vicino a noi: la sovrappopolazione. E addirittura nella "nostra" affascinante Firenze.
Intrigante la situazione iniziale, e ancor di più lo sono i colpi di scena lungo il romanzo.
Le pecche, fondamentalmente, sono due: il finale che poteva essere sviluppato meglio, e la prima parte delle peripezie fiorentine, infarcite inutilmente di dettagli turistici, a mo' di Tuttocittà.