Dettagli Recensione
DI NUOVO IN ITALIA
Ho aspettato un po’ di tempo per dare la mia opinione su questo libro perché speravo che la prima impressione non influenzasse eccessivamente il mio giudizio generale. Essendo un cultore di D. Brown e avendo preso atto in anticipo delle locations che avrebbero fatto da sfondo a questa opera, ero sicuramente più ottimista. Firenze, Venezia , Istanbul , i loro monumenti , i loro siti di interesse culturale, il loro fascino e la Divina Commedia che fa da musa al tutto, avrebbero dato vita ad un cocktail ben più gradito se fossero state mescolate nel giusto modo. Le ambientazioni sono senz’ altro suggestive ed invoglierebbero anche il più incallito dei sedentari a visitare le città poc’ anzi citate ma quello che più di tutto mi ha deluso è sicuramente la trama che, più che scialba, risulta essere un po’ troppo intricata; a mio parere in effetti ci sono tante situazioni che ancora non riesco a spiegarmi ed il groviglio di circostanze che porta Robert Langdon a trovarsi a Firenze ed essere inseguito da loschi individui che non si capisce bene se remino in suo favore o contro mi ha lasciato in uno stato piuttosto confusionale. Ci troviamo di fronte ad un Langdon che fino all’ ultimo non comprende esattamente il fine e la bontà delle sue azioni e soprattutto non si rende conto se esse porteranno acqua al mulino del bene o a quello del male. Tuttavia nell’ ottica di questo romanzo non esiste neanche una risposta definitiva a questa ambiguità perché il “male” , così come presentato, sembra quasi una prospettiva inevitabile affinché si possa ristabilire il cosiddetto “bene” collettivo della popolazione mondiale. Detto ciò, i romanzi di Dan Brown risultano sempre accattivanti e seducenti e se talvolta le trame possano destare qualche legittimo interrogativo, la maestria con cui l’autore sceglie i contesti ambientali merita comunque un plauso.