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Uomini che odiano le donne
 
Uomini che odiano le donne 2013-07-17 12:30:26 Todaoda
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Todaoda Opinione inserita da Todaoda    17 Luglio, 2013
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Autosufficiente

E' un libro autosufficiente: come certi organismi che non hanno bisogno di aiuti esterni per vivere, questo libro si auto alimenta grazie alla fama che gli astuti editori e gli scaltri pubblicitari hanno creato inizialmente. E' bastato usare infatti termini come "caso editoriale" e "nuovo genere letterario" per avvolgere il romanzo dello svedese con la nomea di capolavoro; i lettori, compreso il sottoscritto, hanno fatto poi il resto: più lo si acquista più scala le classifiche e più scala le classifiche più lo si acquista.
Di per se è un discreto libro a cavallo tra il genere giallo e il noir e la fredda e statica ambientazione del paesino svedese dove si svolge gran parte della storia è anche ben riuscita, ma se per gli editori furbacchioni si è di fronte a un testo che ridefinisce i canoni del romanzo moderno, agli occhi dell'attento lettore non può passare inosservato come anche questo scritto non sia scevro di tutti quegli aspetti negativi tipici del suo genere, a cominciare dalla protagonista femminile: giovane disadattata così incapace di relazionarsi con la società da rasentare l'autismo ma che all'abbisogna si trasforma in abilissima hacker, implacabile lottatrice e trasformista esperta in camuffamenti con una personalità, tra l'altro, così salda e forte da elaborare e superare da sola in un paio di giorni uno stupro in piena regola! Tutto troppo facile, troppo lineare, troppo banale .
E anche la trama a ben vedere lascia un po' a desiderare: "Uomini che odiano le donne" in realtà sono due romanzi in uno, con due svolgimenti distinti, due epiloghi diversi e un collegamento un po' raccogliticcio. La prima storia, tratta della vicenda personale del protagonista e serve soltanto da sfondo per la seconda e più importante, la vicenda della famiglia su cui deve indagare il suddetto protagonista. Ma se la storia principale per quanto scontata è piuttosto intrigante, quella secondaria sembra creata ad hoc dall'autore per rimpolpare un romanzo che altrimenti conterebbe si e no 300 pagine.E una volta risoltasi la principale si finisce di leggerlo per inerzia soffocando a stento gli sbadigli.
Nuovo genere letterario? Ma non scherziamo!
In due parole: un libro artificiosamente sopravvalutato.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Non so se tu hai letto gli altri 2 libri della trilogia...la "storia secondaria" come la chiami tu, in realtà è quella principale, è il filo conduttore dei 3 libri e viene sviluppata ampiamente nel seguito, tanto da diventarne il vero e proprio nucleo, per poi essere conclusa e spiegata a dovere solo nel finale della trilogia!
E' come se avessi valutato un libro letto solo per meno di un terzo della sua trama!
Sottoscrivo tutto. Anche per me è stato noioso.
In risposta ad un precedente commento
Todaoda
09 Ottobre, 2013
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No gli altri non li ho letti perchè è tanto se sono riuscito a finire questo. Che vuoi che ti dica è questione di gusti io l'ho trovato banale, noioso e poco credibile, specie il personaggio della mezza psicopatica che poi si trasforma in james bond, non sta proprio in piedi.
Per altro non sono d'accordo con quanto affermi: i tre libri fanno si parte di una trilogia ma sono usciti separatamente dunque ognuno, anche se collegati, deve stare in piedi (scusa la ripetizione) da solo e se non ci riesce, come nel caso della "storiella secondaria" vuol dire che o è l'editore ad aver fatto un errore o è l'autore. Sono propenso a credere entrambi. Comunque sia data la modalità di pubblicazione si prestano tranquillamente ad essere giudicati singolarmente.
In risposta ad un precedente commento
Todaoda
09 Ottobre, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
Già! E pensare che l'avevano definito, brillante e innovativo! Misteri della pubblicità! :-)
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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