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Tre giorni per morire
 
Tre giorni per morire 2013-07-14 20:07:42 gianfranco1
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
gianfranco1 Opinione inserita da gianfranco1    14 Luglio, 2013
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3 giorni per Non Morire

Tutto comincia quando una giovane bella e ricca signora dal nome Abigail Campano rientrando in casa si accorge di trovare sul pavimento dei cocci di vetro rotti e con essi sangue che proviene dal corpo di una ragazza che giace per terra senza vita.Il primo pensiero è di vedere in quel corpo la figlia Emma e nella incredulità più assoluta si accorge che in casa c’è un uomo con un coltello fra le mani. In preda alla rabbia,paura e disperazione convinta che quello che vede davanti a sé è l’assassino di sua figlia e lo uccide strangolandolo.
A questo punto entrano in azione 2 personaggi protagonisti che sono l’agente Will Trent e la poliziotta Faith Mitchell 2 personaggi bravi nel loro mestiere ma tutti e due con un passato difficile, che non sono in sintonia tra di loro ma poi nel rispetto delle buone regole si apprezzeranno in virtù delle loro azioni.
Dalle prima indagini e dopo aver scoperto che la ragazza uccisa non è Emma Campano ma una sua amica di scuola, la priorità assoluta e di ritrovare la ragazza in vita e questa condizione si può avverare solo in un lasso di tempo breve.
Al centro delle indagini c’ è la scuola con ragazzi normali, ragazzi con disturbi di dislessia, ragazzi fin troppo vivaci o ribelli e ragazzi che vengono da istituti orfanotrofi, chiaramente poi ci sono gli educatori, educatori seri ed educatori ambigui. Tutta la storia è un susseguirsi di interrogatori e di ricerche scientifiche alfine di trovare indizi che incastrino il colpevole.
Il racconto è molto appassionante e descritto nei minimi particolari e nello stesso tempo molto scorrevole per il lettore, ma quello che mi ha molto colpito sono le nozioni descritte sui disturbi della dislessia che io non conoscevo bene e molto apprezzato in quanto sono disturbi che sono nascosti specie nei giovani adolescenti o bambini e che il più delle volte si sottovalutano accostandoli a comportamenti capricciosi o svogliati.
Inoltre c’è il bene come l’amore per i figli ed il Male come l’amore malato il quale molte volte trova il terreno giusto con chi è in totale solitudine interiore o abbandono.
Un bravo alla autrice Karin Slaughter.

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Si, devo ammettere Gianfranco che da come lo presenti e commenti, si tratta di un romanzo intrigante, avvincente e interessante anche per me.
Grazie della segnalazione.
Pia
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