Dettagli Recensione
Beng : CREPA.
Sono nata bambina. Una bambina bruttina in realta’, viso insignificante, gambe storte, una magrezza ai limiti della denutrizione, balbettavo anche.
Poi sono cresciuta, tardi, piu’ tardi rispetto alle mie coetanee.
Una trasformazione incredibile, ora sono bella, molto bella.
Ho grandi occhi invitanti e uno sguardo sensuale, un viso conturbante.
Vogliamo parlare del mio corpo ? Non c’e’ bisogno di parlarne. Osservatemi.
Vedete, ho trent’anni e se un uomo mi guarda probabilmente non sara’ in grado di descrivermi dopo qualche ora, perchè il mio fascino e’ cosi’ spregiudicato e voluttuoso da creare confusione, smarrimento. Lui vuole disperatamente possedermi e la mia immagine svanisce.
Amo le parrucche : oggi bionda , domani rossa, dopodomani castana.
Vivo a Parigi, stasera e’ tardi ma preferisco camminare per rientrare a casa.
Un furgone bianco, un pugno potente tra le scapole, manca l’aria si puo’ morire per un pugno cosi’ ? Un colpo in pancia, vomito dal dolore, lui mi solleva per i capelli e sento il cuoio capelluto cedere, un calcio alle reni, mi chiude nel furgone.
Freddo, un magazzino buio, odore di fogna. Mi picchia ancora selvaggiamente, mi ordina di spogliarmi. Ho la vista appannata, il dolore e’ incontrollabile.
Una gabbia di legno grezzo che lacera la pelle, non ci si puo’ allungare, nemmeno stare seduti.
Un giorno per la paura. Due giorni per impazzire. Tre giorni per morire vivi.
Appesa a due metri da terra, mangime per cani. Ratti.
Qualcuno diceva : quando vedi un ratto, stai certo che intorno ce ne saranno almeno dieci.
Alex. Mi chiamo Alex.
Stile non all’altezza del libro, la coniugazione dei verbi all’inizio e’ veramente disarmante. Non scorretta, bruttina. Poi procedendo Lemaitre migliora ed anche la penna e’ piu’ godibile.
Ma questo thriller e’ talmente bello che non si puo’ che essere clementi sulla forma e benche’ di solito io ci stia attenta, qui cammin facendo si tende a dimenticarsene, tanto si e’ catalizzati dalla trama. Il ritmo incuriosisce ed incalza pagina dopo pagina, in un’escalation di colpi di scena che incollano al testo senza tregua. Era dai tempi in cui frequentavo Lisbeth Salander che non mi sentivo ribollire il sangue durante la lettura di un thriller. E poi alzarmi, inveire contro questo o quello abbandonandomi in benvenuti improperi, per inorridire senza silenzio.
“..per noi l’essenziale non e’ la verita’ , ma la giustizia, no ? “
Grazie a coloro che lo hanno recensito su questo sito, bellissimo romanzo, buona lettura.
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Commenti
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Brava!
Pia
C'e' molto molto di piu' di quello che credete...E' un libro molto decisamente che sconfina anche nel sociale.
Io lo consiglierei anche a Pia e Silvia. Non e' il solito thriller, c'e' dietro tanto altro, Francesca conferma di sicuro ;-)
Grazie a te e Marta :-)
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