Dettagli Recensione
MOLTA STORIA, POCA PAURA
Iniziando questo libro avevo delle determinate aspettative, ma onestamente non pensavo che metà libro fosse dedicato alla storia della dittatura Staliniana. E mi sono resa conto di quanto, un popolo possa arrivare al suicidio per evitare la tortura da un governo tirannico ed esaltato fondato su principi malati e contorti, uomini di guerra costretti ad annullare la loro anima per la patria, robotizzati da un sistema insano. Ma Leo Dimidov servo dei tiranni é il personaggio perfetto per una storia ai limiti dell'umanità e della sanità, visto la sua precisione e il morboso attaccamento ai suoi doveri verso la Madre Patria. Quando la sua vita cambia radicalmente si trova a dover fare i conti con le barbarie imposte dal sistema sovietico, da carnefice diventa vittima; una vittima tenace e disposta a tutto per poter dare giustizia ai 44 bambini uccisi senza un'apparente motivo.
Mi soffermo particolarmente su Leo e il sistema sovietico perché é la parte del libro, a mio paraere, di maggior rilievo, il caso dei 44 bambini e' solo un contorno, quel contorno che durante la lettura ci permette di fare supposizioni, ed indignarci di fronte all'ignoranza e la superiorità di un sistema che fa acqua da tutte le parti.
Quest'autore mi e' piaciuto, vorrò ancora leggere i suoi romanzi, ha una buona scrittura che merita attenzione. Bambino 44 poteva essere più avvincente e truculento dando maggior importanza al killer ed alle sue motivazioni, in poche parole volevo avere molta più paura durante la lettura.
Indicazioni utili
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