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RABBIA!!
“Piano, bambina mia, questo è il nostro mondo. Ti insegnerò la rabbia che serve per sopravvivere, perché la vita è bastarda, è fatta di lotte e di cicatrici. Ma a te i piedi in testa non li metteranno, perché tu sei la mia piccola e io non ti darò mai via. Tu sei la mia carne, il mio frutto, la vita che sono stata in grado di dare così come, se voglio, posso dare la morte.”
“Innocenti” di Cristina Fallaras, editore Feltrinelli. E’ la prima opera che leggo di questa autrice spagnola, considerato come “miglior noir spagnolo 2012”.
La rabbia è il collante di questo noir, molto presente nella storia, nei dialoghi, nei personaggi, un’emozione che la percepisci per 222 pagine.
Tutto ha inizio con la scomparsa di due sorelle di 3 e 4 anni. Una viene barbaramente assassinata, l’altra sembra sparita nel nulla. La detective Victoria Gonzales sarà ingaggiata e pagata, con un assegno consistente anonimo, ad indagare sul caso della bambina scomparsa. Una lotta contro il tempo, scopo principale ritrovare la bambina viva.
Un romanzo corale, i personaggi sono tanti e “strani”, non ben caratterizzati, ma sono tutti importanti per la conclusione delle indagini.
Victoria Gonzales è un personaggio discutibile, un’investigatrice assolutamente “sui generis”, ex giornalista, ex tossicodipendente, è un’alcolizzata incinta (il padre è sconosciuto), e come “antistress” contro la rabbia, uccide gli animali. Victoria verrà supportata nelle indagine da Jesus, un ex tossico, ex galeotto, ex alcolista, insieme affronteranno un lungo viaggio verso l’inferno.
Ci inoltreremo in una eccellente descrizione visiva di una Barcellona oscura, quella della droga, della pedofilia, della violenza , delle prostitute, dei barboni, del degrado, quella che mai nessun turista vedrà. E di una Barcellona “bene”, quella del lusso, di madri che non sono madri, di droga e di alcol.
Lo stile di scrittura di Cristina Fallaras è “strano e confuso”, “cruda e rabbiosa”, temi scottanti ma non ben approfonditi, capitoli brevi, dialoghi che all’apparenza sembrano senza senso ,
punti dove più volte son dovuta tornare indietro a rileggere per capire se erano pensieri o vaneggiamenti, flashback di eventi del passato. Poi ci sono questi capitoli di “istruzione per ammazzare” un cane, un criceto, un gatto, un pesce che non c’entrano nulla con la trama del romanzo.
Non ho ancora capito se mi è piaciuto o no questo noir, è troppo particolare in tutto: nei dialoghi, nei personaggi, nelle azioni, nelle situazioni, nei temi trattati che ti fanno riflettere e pensare. Però vi posso dire che è curioso anche se non ci sono particolari colpi di scena, anche se devi tornare indietro a rileggere dei passaggi, sei invogliato ad andare avanti, a scoprire come finisce ed a capire il perché di tutta questa RABBIA!
Buona lettura!
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Commenti
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Bella rece, ma la storia pare un po' inverosimile e forzata...
Parlando di thriller ovviamente..
:P
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