Dettagli Recensione
Claustrofobia
BERLINO 2009
La città ha paura. Da qualche tempo si aggira un maniaco e assassino di una crudeltà senza precedenti. Le sue vittime vengono misteriosamente trovate in uno stato catatonico irreversibile, che le porterà alla morte. Ad accompagnarle verso l’oblio ci sarà sempre un indovinello, scritto su un foglio. Crimini inspiegabili e rompicapo insoluti. La polizia brancola nel buio. I media battezzano il criminale“ IL LADRO DI ANIME” poiché lascia dietro di sé una scia di corpi “svuotati” …
Fuori città, immersa nella tranquillità dei boschi, c’è una lussuosa clinica psichiatrica gestita dal dottor Rabfeld. Collaborano con lui la dottoressa Sophia Dorn e il dottor Bruck. Siamo alla vigilia di Natale e nevica da giorni. Le strade sono impraticabili e la clinica rimane pericolosamente isolata …. Fra i pazienti della struttura spiccano: Greta, una simpatica vecchietta amante (manco a dirlo …)degli indovinelli, Linus, un simpatico matto che non riesce a pronunciare una parola giusta, Caspar, un uomo misterioso e privo di memoria. A prendersi cura di loro ci sono gli infermieri Shadeck e Yasmin, la signora Patzwalk, cuoca, il custode Bachmann ed il suo inseparabile cane.
Purtroppo non sarà Babbo Natale a far visita ai malati. IL LADRO DI ANIME penetra nella clinica !! Lo si capisce perché viene trovata la dottoressa Dorn in stato vegetativo. Come se fosse stata svuotata, come se le avessero … RUBATO L’ANIMA … e naturalmente ad accompagnarla sarà un indovinello lasciato scritto. Perché l’assassino prende di mira la struttura? Come ci si può difendere in una situazione dove è impossibile comunicare con il mondo esterno ?
Un fantastico indovinello come aperitivo ….
Padre e figlio hanno un incidente. Il padre muore, il figlio sopravvive. Il ragazzo ferito viene portato al pronto soccorso ma il chirurgo non vuole operarlo perche è suo figlio....
Il romanzo è un attacco di claustrofobia. Sono 300 pagine scorrevolissime ma senza respiro. Il ritmo è alto dall’inizio alla fine. L’autore scava nei meandri della mente e ci fa viaggiare nel buio più totale … La trama è sapientemente intrecciata anche se Fitzeck denota un amore per il cinema ( del resto chi non ama il cinema?).Il libro sotto certi aspetti ha l’aroma di “DIECI PICCOLI INDIANI”. Naturalmente fatte le debite proporzioni !!!! Ho trovato originale l’idea dell’esperimento con gli studenti da parte di un professore. Esperimento innocuo e ben remunerato !!! Si trattava di leggere una cartella clinica ….
Tra le righe “il ladro di anime” ci mormora che spesso la vendetta ci rende ciechi e di una crudeltà infinita. E concludo con la PAROLA: ”Romani 12:19 (versione di re Giacomo) 'Non fate le vostre vendette, cari miei, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: A me la vendetta; io darò la retribuzione, dice il Signore.'
Consiglio la lettura a chi ama i thriller particolari. Oserei dire innovativi.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |