Dettagli Recensione
Un thriller duro
Un giallo che affronta un tema delicato in modo diretto e senza ipocrisie.
Bambini piccolissimi rapiti, violentati e uccisi nell'atmosfera buia e cupa di una cittadina scozzese nel pieno dell'inverno.
Stuart Mac Bride scrive un'opera prima di tutto rispetto, con prosa asciutta e soprattutto con la capacitá di gestire la trama fino all'ultima pagina, senza perdere ritmo nè tensione e conservando il mistero fino alla conclusione.
La soluzione alla fine arriva nei tempi giusti, senza accelerazioni o utili perdite di tempo.
Il personaggio principale, il sergente Logan McRae è l'eroe antieroe, uno qualsiasi, uno come noi, talvolta timido e confuso nei suoi rapporti con le donne ma analitico e freddo nella caccia al serial killer.
È un thriller duro, teso, violento. Ma bello nella sua crudezza.
Logan McRae ha la stoffa per diventare un personaggio con una lunga vita (letteraria).
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Per lui le cose morte avevano sempre avuto qualcosa di speciale. La loro delicata freddezza. La loro pelle. L’odore pieno, dolciastro che emanavano nella putrefazione. Mentre tornavano a Dio.
La cosa che aveva in mano era morta da poco. Poche ore fa era stata piena di vita. Era stata felice. Era stata sporca e lurida e impura. Ma adesso era pura.
Delicatamente e con reverenza la sistemò sul mucchio delle altre cose. Cose che erano state tutte vive, che avevano gridato e giocato, sporche e luride e impure. Ma adesso stavano con Dio. Adesso avevano trovato la pace.
Chiuse gli occhi e respirò profondamente, immergendosi negli odori. Alcuni freschi, altri più robusti. Ma tutti piacevoli. Guardando benevolmente la sua collezione pensò: questo deve essere l’odore che ti circonda quando sei Dio. Questo deve essere l’odore che ti circonda quando sei in paradiso. Circondato dai morti.
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