Dettagli Recensione
Non è il solito King
Attendevo con ansia e trepidazione, da tempo, questa ultima fatica di Stephen King, di sicuro il mio autore preferito. Seguivo indiscrezioni e voci su "Joyland" dallo scorso anno e non vedevo l'ora di immergermi nella lettura di questo nuovo romanzo. E così, tre giorni fa l'ho comprato. La storia, di per sé, è bella, ben narrata - come solo King sa fare - anche se qualcosa manca. Molti rapporti tra i personaggi sono campati un po' in aria e diversi personaggi sono caratterizzati davvero male, con poco spessore psicologico. Il romanzo stenta a "partire", per le prime 160 pagine (quasi metà del libro!), è davvero lento. Non noioso, a differenza di molti che criticano come King spesso "allunghi troppo il brodo" con parti poco interessanti e lentissime, io non mi sono mai lamentato. Il problema sta nel fatto che dopo questa parte lenta, il tutto va TROPPO veloce. Come se il Re avesse avuto voglia di finirla subito con quel romanzo (magari, chissà, per dedicarsi a "smussare" il seguito di "Shining", in uscita pressoché imminente). Ed è così che molti personaggi che nella prima parte sembravano importanti e stavano per definire il proprio carattere, spariscono di botto e lo stile inconfondibile di SK ne risente. Sembra ci siano stati tagli forzati, o roba simile.
Secondo me, uno dei romanzi di King meno riusciti (non dico uno dei più brutti, perché nemmeno il peggiore del Re può essere considerato "brutto"), nel quale molte cose - già citate - mancano. Tuttavia questo straordinario scrittore riesce a trasmettere ugualmente qualcosa, che sia gioia, divertimento, tristezza, malinconia... Per cui, la lettura è comunque consigliata.
Da "kinghiano" accanito, d'altra parte, spero che il Re torni a lasciarmi a bocca aperta, come fa sempre. A cominciare, magari, da "Doctor Sleep", il seguito di "Shining".