Dettagli Recensione
OCCHIO ALLA RADIO
Premetto che non sono un'amante dell'horror e questo è il primo libro che leggo che possa realmente essere definito tale.
Da ignorante del genere non so nemmeno cosa ci si debba aspettare da un horror oltre, ovviamente, la paura.
Ammetto di aver avuto paura, ma sono una gran fifona e non ci vuole molto a spaventarmi, oltre alla paura fine a se stessa però, non ho provato tensione, angoscia, inquietudine....niente di tutto ciò.
La protagonista, Heidi Hawthorne è una ex tossicodipendente che sta cercando di rimettere insieme la sua vita e lavora presso un'emittente radiofonica. Heidi è nata e vive a Salem, cittadina del Massachussets, famosa per i suoi processi alle streghe.
Prima di lei, anche tutta la sua famiglia viveva a Salem e, tra i suoi antenati, spicca il reverendo Hawthorne che nel 1692 fu responsabile, assieme ad altri, della spietata caccia alle streghe.
ora le Streghe sono tornate e divulgano il loro Credo attraverso la musica che s'impossessa delle persone scatenando una serie di omicidi.
I momenti in cui le streghe si palesano agli occhi di Heidi non mancano, ma li ho trovati molto simili tra loro e un pò troppo ripetitivi.
Il fatto che Heidi non sia in grado di distinguere i trip provocati dalla droga (che ovviamente ha ricominciato ad assumere) e i fenomeni che davvero stanno capitando intorno a lei, secondo me, sminuisce la gravità delle cose e mi ha leggermente irritata.
Nel complesso non è un libro mal scritto, ma a parte un pò di fifa, non mi ha lasciato nient'altro o forse, semplicemente, è un genre che non mi conquista.