Dettagli Recensione
strizza l'occhio a Mary Shelley
Una buona copertina induce all'acquisto sconsiderato. Tutto sommato però non è male, soprattutto nella prima parte.
Il libro si divide in tre parti:
parte prima: delineamento psicologico di un mostro. Un uomo, con un passato talmente buio da non poter essere ricordato, una sorta di mostro di Frankenstein del XXI secolo, ci viene descritto bene, soprattutto sotto il profilo mentale. Ho trovato appassionante leggere di come girano i perversi meccanismi di una mente affilatissima ed al servizio del male, quali mari tempestosi imperversano sulle poche certezze rocciose di un disgraziato
parte seconda: la fuga. Il protagonista, la sua vittima ed il suo fedele scudiero si mettono in brutto guaio e sono braccati da antagonisti senza scrupoli, che si rivelano essere i veri aguzzini. La caccia all'uomo è un ingrediente principale in un thriller e l'autore svolge bene il compito.
Parte terza: l'epilogo in cui ritroviamo l'indagine introspettiva nella mente del protagonista. Il tutto si complica per le implicazioni della fuga di cui alla parte seconda ed alla fine... ora non vorrei svelare il finale, ma a me all'ultima pagina ha un po' deluso