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22/11/'63
22/11/'63 Hot
 
22/11/'63 2013-06-03 13:53:05 catcarlo
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
catcarlo Opinione inserita da catcarlo    03 Giugno, 2013
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22/11/’63

Dopo il mezzo passo falso di ‘The dome’, King torna al librone (oltre settecentosessanta pagine) con un’altra idea che – dice lui – risale agli anni Settanta, ma con ben diverso risultato. Per farlo, abbandona la storia corale e si concentra su un singolo protagonista: Jake Epping/George Amberson è in scena dall’inizio alla fine, raccontando in prima persona il suo viaggio nel tempo per cercare di sventare l’attentato a Kennedy. I complottisti non si agitino: King è per la soluzione semplice e pensa che Oswald abbia agito da solo, ipotesi che è anche la più funzionale allo svolgimento di questa storia. Storia che appassiona dall’inizio alla fine concedendosi numerose deviazioni, un’affettuosa ma non edulcorata rievocazione degli anni Cinquanta e una bella storia d’amore. Che poi, magari, è solo un altro modo che il passato escogita per mettere il bastone fra le ruote del protagonista: perché il passato stesso ‘non vuol essere cambiato’ e questa sua ‘gommosità’ (da cui discende anche il corollario che ogni mutazione potrà essere solo in peggio) è forse l’invenzione più interessante del romanzo che, per il resto, è debitore di molta letteratura sui viaggi nel tempo e l’autore non ne fa mistero nella postfazione. Le pagine migliori sono quelle dedicate alla descrizione delle piccole comunità, sia in negativo (Derry) sia in positivo (Jodie), ma questo, si sa, è una specialità della casa: qualche battuta a vuoto si trova invece qua e là, come nel racconto del periodo in Florida o nei lunghi appostamenti per spiare gli Oswald, il che servirà rafforzare la leggenda metropolitana che il Nostro affidi la stesura di alcune pagine a qualche ‘negro’. La conclusione è coerente e indovinata, come non sempre accade anche al King migliore: pare abbia dato una mano il figlio scrittore Joe Hill, chè quella ipotizzata in origine – con Sadie circondata di figli e nipoti – sarebbe risultata di certo meno incisiva. Ultimo , piccolo appunto, alcuni errori di traduzione e/o stampa che fanno capolino all’inizio e alla fine, ma che non intaccano le ore di lettura appassionante che il libro regala, tanto che, in molti passaggi, è difficile staccarsi dalla pagine. Il piacere è aumentato anche dalla caccia alle citazioni che King distribuisce a piene mani lungo tutto il testo: oltre alle strizzate d’occhio alle opere precedenti dell’autore del Maine, si va dall’ovvio ‘Ritorno al futuro’ a un inatteso (ma non del tutto, a pensarci bene) James Ellroy.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Ciao. Bella la tua recensione. Una curiosità, non ho mai letto Ellroy, qui dici che King ha strizzato l'occhio citando qualcosa di questo utore (se non ho capito male), premettendo che ho adora to questo libro, posso chiederti cosa ha citato o da che libro ha preso spunto King di Ellroy? Così mi apri nuove letture... =) grazie e complimenti ancora.
In risposta ad un precedente commento
catcarlo
04 Giugno, 2013
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Ho letto il libro (e scritto il commento) circa un anno e mezzo fa e, al momento, non ricordo il particolare preciso. Però ti posso assicurare che c'è qualcosa che va oltre la semplice comunanza di momento storico con 'America tabloid', il primo romanzo della cosidetta 'underworld usa trilogy'. Visto che parliamo di underworld, un altro romanzo sull'assassinio di Kennedy che mi è molto piaciuto è stato 'Libra' di DeLillo. Ciao e grazie per i complimenti.
In risposta ad un precedente commento
Fonta
04 Giugno, 2013
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Grazie a te per le "dritte" letterarie =)

16 Gennaio, 2015
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The Dome un mezzo passo falso? Mmmm non sono minimamente d' accordo.
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