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Un delitto in Olanda
Se questo giallo dovesse essere sintetizzato con un aggettivo questo sarebbe: veloce.
Il dono della sintesi è solo dei più grandi e Simenon può essere annoverato tra costoro, il lettore che si avvicini per la prima volta alle vicende del famoso commissario non rimarrà spaesato, non si sentirà estraneo in casa d'altri, anzi avrà la sensazione di essere invitato come spettatore invisibile alla risoluzione del caso.
Un delitto in Olanda, uno dei primi gialli prodotti dal prolifico autore, è lineare, con un intrigo di semplice risoluzione, ma allo stesso tempo ricco di tutti quelli elementi che pur racchiusi in pochi personaggi riescono a descrivere l'atmosfera gravida di ipocrisia che la trama necessita per essere tessuta. Lo stile asciutto e minimalista non si perde in descrizioni che renderebbero la lettura pesante e lenta, ma caratterizza ogni personaggio, Maigret in primis, utilizzando le caratteristiche fisiche e psicologiche per arricchire la trama, non sono mai elementi fini a se stessi, ma sempre importanti per la risoluzione del caso. La forma fisica di Maigret non è mai raccontata, gli elementi della sua costituzione sono sottolineati per tutta la durata del racconto da avvenimenti e nella mente del lettore la sua immagine si costituisce piano piano, elemento dopo elemento fino ad avere una visione d'insieme del personaggio. Lo stesso accade con l'enigma, i veri indiziati e testimoni sono presentati in modo lento e la loro psicologia è indagata più con i silenzi che con le parole, più con ciò che non è detto rispetto a ciò che è palesato.
Nel caso specifico ognuno degli indiziati è odioso, non suscita empatia, fa desiderare che sia il colpevole perché violento, perché ipocrita, perché, codardo o solo perché odioso.
Molto più di un giallo, perché sfrutta il puzzle da risolvere per far riflettere su quanto una verità debba essere svelata, quanto questa materializzandosi, possa arrecare più danni della morte stessa.
Maigret è un poliziotto e deve adempiere al proprio dovere, non può esimersi, ma il lettore può decidere, cosa avrebbe fatto al suo posto, di sicuro la curiosità porta fino all'ultima pagina, in cui l'assassino viene svelato, incastrato, umiliato.
L'unica cosa che appare ancora acerba, ma che col tempo diverrà più fluida è la ricostruzione che risulta macchinosa e legnosa, ma senza dubbio efficace.
In estrema sintesi, buon giallo per chi come me ne ha letti pochi e non ama il genere, ha il grande pregio di incuriosire e di spingere a leggerne altri gettando un seme affinché questa passione possa germogliare.
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Commenti
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E' stata una fortuna ho già sul comodino "Maigret e le persone per bene"!!!
:))
Nell'ultimo anno io ho scoperto il Simenon non Maigret e lo apprezzo tanto!
anche io non amo i gialli ma con Maigret potrei anche provare....
VENTIMILA libri ???? Oh mamma...dovessi venire a casa tua invece che suonare il campanello gridero' APRITI SESAMO !
:-)
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:)) Pia