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Amore o Ossessione: il passo è breve...
Quando un thriller giunge alla sua conclusione, e quando questo è un buon thriller, fa tirare un sospiro di sollievo. Ecco qua follia profonda, un immersione in apnea nella folle mente di una stalker. Quando riemergi dai meandri più reconditi e oscuri della mente umana, incisa in lettere dalla penna sempre più accattivante di Dorn, prendi una bella boccata d'aria pura. (E rischi la sincope) E resti leggermente deluso dal fatto che sia finito.
Come al solito Dorn usa pochi personaggi, sempre chiari e ben delineati. Rimane fedele ai testi precedenti , spremendo come un lampone:Fahlenburg, la Waldklink e Jan (che devo dire questa volta ne passa di cotte e di crude) e Carla. Mettendo in questo modo mette a proprio agio il lettore che già ha avuto il privilegio di conoscere questi luoghi e personaggi, dandogli ulteriore spessore da renderli ancora più concreti e accattivanti.
L'intelaiatura della storia rimane incalzante, accattivante e ricca di brivido e mistero, forse alcune scelte un po' scontate, ma credo che diversamente non mi avrebbe trasmesso le stesse emozioni, sfiorando qualche volta l'horror , ma sempre con i suo solito stile: asciutto semplice, ricco di dialoghi; lascia che il lettore sfoghi la sua fantasia nelle parche descrizioni, ma pur sempre concrete . La sensazione che avevo avuto leggendo "Il superstite" si concretizza, infatti scivola a mio parere, in un romanzo con ancora più toni noire, pioggia incessante, ambientazioni cupe. Ma questo non stona affatto anzi ne esalta il gusto e la voglia di leggerlo (poi capirai in questi giorni uggiosi e plumbei è stato proprio un vero incubo ad occhi aperti)
Durante la lettura non nascondo di aver provato sentimenti contrastanti, dal brivido alla rabbia, dalla commozione alla delusione fino alla tristezza, ma tutte queste emozioni mi hanno accompagnato con piacere, nemmeno per un attimo mi hanno fatto pensare all'abbandono, ogni momento era buono per spulciare qualche rigo in più, magari proprio mentre i vetri di casa erano graffiati dalla pioggia battente.
La vicenda non è poi così imprevedibile, ma poco importa, perche non è tanto lo scoprire l'assassino che mi ha spinto verso la pagina successiva ma l'aseptto psicologico di quest'ultimo. Forse, ribadisco forse, avrei preferito che si dedicasse di più a quest'ultimo aspetto, ma ripeto anche cosi mi ha dato tanto , tanto da non vedere l'ora di leggere la usa prossima fatica.
In conclusione:
Avvincente, esaltante e coinvolgente, qualche buco narrativo che avrebbe potuto evitare ma decisamente tanta qualità. Sconsiglio vivamente la lettura se non si ha letto prima "il superstite" in quanto la lettura di quest'ultimo valorizza molto, a mio avviso "Folllia Profonda" : generando così una profonda sintonia con i sentimenti del protagonista.
Buona lettura e ricordate:" mai accettare rose dagli/dalle sconosciuti/e"
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Commenti
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Ora sono convinto che alle prossime rose sarai percorsa da un brivido , e non di piacere ;)
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